Dopo il successo di The Wicked Gift, il regista, sceneggiatore, produttore e attore Roberto D’Antona torna nelle sale con un altro film made in Italy, questa volta ancora più scoppiettante e ancora più anni ’80. Fino all’Inferno sta per arrivare!
Cosa ci aspetta?
Road to Hell – nel titolo internazionale – ci mostra un percorso davvero infernale: dei rapinatori in fuga rubano un camper, sul quale si trovano i legittimi proprietari, una donna con il figlio. Che cosa hanno in comune un gruppo di delinquenti e una madre che pare aver ucciso un uomo davanti al proprio bambino? Scappare, è questa la parola d’ordine: diverse strade si incroceranno e il destino trascinerà tutti quanti in un mix di complotti, sparatorie, esperimenti scientifici e folli corse… fino all’Inferno.
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Un film avvincente, che diverte e intrattiene – com’era desiderio del regista – senza mai annoiare. Le scene sono montate in modo accorto: sequenze d’azione, a metà tra spaghetti-western e di genere Pulp, si alternano ad altre divertenti che aiutano a mantenere sempre alta l’attenzione.
Ci troviamo davanti a un concentrato di adrenalina e risate, girato e montato in modo eccellente. Un grande salto di qualità rispetto alla produzione precedente dello stesso D’Antona, che già prometteva bene ma che raggiunge ora livelli davvero alti di regia.
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Non ci si annoia mai!
Prodotto dallo stesso Roberto D’Antona e da Annamaria Lorusso, fondatori della L/D Production Company, il lungometraggio non ha nulla da invidiare ai migliori film americani. Partiamo da una brevissima nota di sceneggiatura: i ruoli ben definiti dei personaggi permettono di entrare nella storia e … “viverla” appieno. Vi sembrerà di essere stati catapultati in un vero american diner, con tanto di hamburger, rapine a mano armata e combattimenti tipici dei più grandi film di sempre.
Un lungometraggio notevole soprattutto per l’attenzione a ogni aspetto della messa in scena: location, costumi e make-up (quest’ultimo a cura di Paola Laneve) sono stati studiati nei minimi dettagli e risultano molto accurati.
Da sottolineare poi la fotografia, diretta da Stefano Pollastro, e gli effetti visivi, supervisionati da Alessio Barzocchini. Quali effetti visivi? – vi chiederete voi a fine film. Che dire, i visual effects funzionano proprio se lo spettatore non si accorge che sono tali!
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Una menzione va fatta in particolare per Aurora Rochez, compositrice ufficiale della L/D Production Company, che ha dato vita a una colonna sonora straordinaria. Sempre in linea con i diversi momenti del film, così da entrare in sintonia con ogni singola scena, ha potuto spaziare tra i diversi generi fra cui si muove Fino all’Inferno: pezzi anni ’80, western e musiche con le tonalità tipiche dei film ad alta tensione.
I riferimenti
John Carpenter, Sam Raimi, Quentin Tarantino e David Fincher: questi i grandi registi che sono un’ispirazione per D’Antona, tanto che i ringraziamenti nei titoli di coda vanno anche a loro. Fino all’Inferno è infatti un action movie che si avvicina a Grosso Guaio a Chinatown e Pulp Fiction, ma che non disdegna di citare anche altri successi come Gone Girl e la saga Evil Dead. Molti sono i rimandi a vari film d’azione che gli amanti del genere riconosceranno per certo: a voi il piacere di trovarli tutti.
Se siete curiosi di scoprire (o ri-scoprire) questo giovane regista e lo straordinario lavoro del suo team non resta che recarsi nelle sale italiane dal 2 agosto. Noi ne siamo rimasti entusiasti! E voi?
E per finire, un saluto speciale per voi :