Home Serie tv Gomorra al cinema: un inizio con i fiocchi

Gomorra al cinema: un inizio con i fiocchi

Elaborato il lutto di Don Pietro Savastano, Cattleya e Sky Atlantic sono pronte a riprendere le vicende di Genny e di Cirù. Il 14 ed il 15 novembre, Vision Distribution ha dato la possibilità di vedere i primi episodi di Gomorra al cinema. Un evento speciale che non fa altro che aumentare l’eccitazione degli amanti della serie. E, a vedere dai due episodi mostrati al cinema, la terza stagione di Gomorra potrebbe essere la migliore in assoluto. Vediamo i perché.

La storia riprende con un’inquadratura sul corpo esanime di Don Pietro, ancora giacente in mezzo al suo stesso sangue, di fronte al piccolo mausoleo della famiglia Savastano, che ci ricorda che Gomorra è una serie che si muove nella dimensione della morte. E già il primo dubbio dello spettatore: “forse il lutto ancora non l’ho elaborato del tutto”. Vedere il cadavere del personaggio più carismatico ed amato della serie non è affatto piacevole, la mente comincia a viaggiare elaborando  possibili evoluzioni della trama: cosa farà Genny? E Ciro? E che succederà a Napoli, dopo la morte di Don Pietro? Scoppierà una nuova guerra? Ci sarà un accordo di pace? Le risposte a diverse di queste domande non tardano ad arrivare e riescono a gasare gli appassionati. Il primo episodio della serie è il più tradizionale, quello a cui il pubblico è più abituato ma, non per questo, privo di novità, oltre a quelle di trama, ovviamente: la più importante di queste, anche se difficilmente percepibile se non si presta molta attenzione all’insieme delle componenti dell’opera filmica, è la presenza di nuovi brani della colonna sonora. Vero, sembra una novità futile ma, dal punto di vista di chi scrive, così non è. È una dichiarazione d’intenti: Gomorra non si adagia sugli allori del proprio successo, vuole evolvere e rinnovarsi, è una serie coraggiosa.

Genny e Malamò. Chi è il responsabile della morte di Don Pietro?

Il coraggio di questa terza stagione, tuttavia, si scatena in tutta la sua bellezza nel secondo episodio mostrato in sala. Una scritta all’inizio ci avvisa che è passato un anno da ciò che è avvenuto nella prima puntata. E vediamo Ciro, protagonista assoluto di questo episodio, con un cappello di lana, di quelli a cuffia. È alla guida di un grosso camion. E sentiamo gente parlare inglese, chiedendogli passaporto e documenti. Dove siamo? Una scritta in sovrimpressione presto ci aggiorna: Sofia, Bulgaria. Ciro parla bulgaro. Quasi tutti i dialoghi di questo episodio sono in bulgaro e Marco D’Amore (l’attore che interpreta Cirù) sembra a suo agio nel parlarlo. È un episodio estremamente lento, la tensione cresce a poco a poco, piano piano. Probabilmente non a tutti piacerà ma io l’ho adorato, perché è il coraggio sotto forma di episodio. Sarebbe stato troppo facile proporre qualcosa di simile alle due stagioni precedenti, un successo poco soddisfacente. Gli autori della serie mettono alla prova la resistenza dello spettatore. Qualcosa di simile era stato fatto in passato, quando Ciro era stato mandato a Barcellona a sistemare la situazione con Conte. Tuttavia, in quel caso, i dialoghi erano comunque in napoletano. Ma ora è tutto diverso, Ciro sembra essersi ridotto ad un semplice manovale della malavita di Sofia, non è più un personaggio potente ed autoritario come siamo abituati a vederlo. Almeno, così sembra da quanto ci è stato fatto vedere in questi due episodi al cinema.

Il nuovo Ciro Di Marzio: cappellino di lana e barba incolta.

Le interpretazioni degli attori sono, come al solito, fantastiche. La freddezza di Genny, che sa anche mostrare il suo lato dolce, quando è con la moglie ed il figlio; la grande abilità di Ciro nel parlare bulgaro riuscendo comunque ad essere espressivo, nonostante la  lingua a cui non è abituato (a quanto pare Marco D’Amore  ha passato un anno a studiarlo); la rabbia di Malamore e di Patrizia. La regia, la fotografia, gli attori, tutto ciò che di buono c’era nelle due stagioni passate è presente anche in questa terza, la quale sembra avere quella marcia in più che potrebbe elevarla un gradino sopra al suo passato. Non ci resta che seguire le 12 puntate su Sky Atlantic e Sky Cinema nel corso delle prossime settimane, a partire da venerdì 17. E speriamo che la data non porti sfortuna a Gomorra, anche se ne dubito: sta senz’ penziè.