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You Reap what you Sow: THE REAPING (Pilot)

Storie. Le storie sono tante in The Reaping. Come i suoi personaggi. Ognuno ha la sua storia da raccontare, da “seminare” ( per ricollegarsi al titolo ) in questa prima puntata della serie di 7 episodi prodotta dal duo Lorusso e D’Antona, che sono anche due dei protagonisti principali.

Storie che si intrecciano.
Alcune solo accennate, altre che bollono in pentola, pronte a scoppiare, a venire a galla. Ogni personaggio è delineato sin da subito, dal punto di vista caratteriale. Più oscuro e misterioso è il loro background. Una cosa però è chiara: ognuno ha il suo scheletro nell’armadio, che si presenta in diverse forme, sotto diverse spoglie. Una bustina di coca, un ex troppo irrequieto, un paziente non facile da gestire, una mamma di troppo, un amante scomodo. Il tutto immerso in un quartiere di provincia, lo sfondo ideale in cui si intrecciano questo tipo di storie, in cui sembra non accadere mai nulla ma dove c’è sempre qualcosa sotto la superficie, pronto ad emergere.

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Tanti volti, tante storie

La semina è presto servita in questo pilot, saranno le prossime sei puntate a dirci se quello che Iansante, l’incredibile voce narrante che sentiamo ad inizio episodio ci suggerisce:

  Se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane infecondo. Se invece muore, produce molto frutto”.

Mai frase fu più azzeccata per ricollegarsi al titolo della serie ed all’evento clou dell’episodio pilota. Perchè anche quella del seme che cade è una storia. Con un duplice futuro: rimanere vivo e destinato ad una vita inutile, oppure morire, dando la vita per qualcosa che verrà, per altre storie da raccontare. Storie che si intrecciano e si legano tra loro, storie che vedremo da molto vicino, come i volti dei vari protagonisti, che raccontano ognuno un’emozione, un’ esperienza. La rabbia e l’amore di Sam (Roberto D’Antona), l’inquietudine di Lara (Annamaria Lorusso), la spontaneità di Paola (Elisabetta Girodo Angelin), l’impassibilità di Colin (Michael Segal). La semina è partita. Non resta che vedere che raccolto ne verrà fuori. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora l’attesa sarà più che giustificata. Ed i frutti, saranno notevoli.