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Venezia 76: Considerazioni e pronostici sul Festival

La fine di ogni Festival porta con sè sempre bilanci, considerazioni e personalissimi pronostici.
Quest’anno il livello dei film in concorso e fuori concorso è stato sicuramente alto, e il continuo alzare l’asticella del direttore Alberto Barbera porta, di anno in anno, sempre più persone al Lido, tra addetti ai lavori e non, con conseguenti code chilometriche per assistere alle proiezioni.
Per non parlare dei super fan in attesa notte e giorno sul red Carpet per poter strappare una foto e un autografo al proprio attore/attrice preferito/a.

Ma è Venezia, bellezza, modificando un po’ la celebra battuta di Humphrey Bogart, ed ecco alcune considerazioni nate in questi giorni di rutilante atmosfera festivaliera, riportate in ordine sparso, così come sono venute:

Ema di Pablo Larrain è come assistere ad un trip di acidi e Joker è un one man show di Joaquin Phoenix che se non gli danno l’Oscar è un delitto; entrambi i film comunque ti portano a pensare che chi balla da solo per strada non sia proprio a posto;

– il film della Archibugi, Vivere, con Micaela Ramazzotti e Adriano Giannini, è un buon film su dinamiche familiari abbastanza disfunzionali e con la Ramazzotti ormai bloccata nel ruolo della suonata matta all’ennesima potenza;

– alla quinta proiezione in un giorno ho iniziato a pensare di avere un problema;

– Se Borghi e Marinelli, per esempio, saranno al Lido il pomeriggio alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice (semi cit);

Martin Eden è un film stupendo, una storia di scalata sociale ed emancipazione culturale con un bravissimo Luca Marinelli;

Colectiv è un documentario rumeno che ti fa capire che se hai bisogno di un ospedale a Bucarest non ti salva nemmeno il cuore immacolato di Maria;

American Skin è un mockumentary potentissimo che, a parte un eccesso di retorica finale, dovrebbe essere visto nelle scuole. Ed ha l’endorsement di Spike Lee, scusate se è poco;

Babyteeth è una pellicola dolcissima, divertente e commovente. Spero vinca ma avendolo visto, la maledizione di Venezia lo colpirà anche quest’anno senza pietà;

Soderbergh che decide di fare un film con Gary Oldman, Banderas e Meryl Streep è come uno che si mette a fare l’allenatore del Barcellona. In ogni caso, The Laundromat è eccezionale;

Timothée Chalamet, la sera della prima di The King, non finiva più di firmare autografi, fare foto ed abbracciare i fan tanto che le guardie del corpo lo hanno trascinato a forza dentro la sala grande.
Se fosse stato per lui avrebbe firmato autografi pure ai baristi del bar vicino e pure a tutti quelli sul vaporetto;

–  Julie Andrews che ti saluta ti fa sentire un po’ dentro Mary Poppins;

– il documentario su Claudio Caligari ha il titolo più bello dei film in mostra quest’anno: Se c’è un aldilà sono fottuto
. Il fatto che quest’uomo abbia fatto solo tre film in vita sua è un insulto alla Settima Arte;

– per quanto sopra esposto su Claudio Caligari, il documentario sulla Ferragni presentato alla mostra è un ulteriore insulto a chi fa veramente cinema.
PERCHÈ DOTTOR BARBERA PERCHÉ??

Il pronostico di JAMovie:

Leone d’oroEma o Babyteeth (con attenzione per J’Accuse di Polanski)
Leone d’argentoBabyteeth

Coppa Volpi miglior interpretazione maschile: Joaquin Phoenix per Joker
Coppa Volpi miglior interpretazione femminile: Scarlett Johansson per A Marriage Story o Mariana di Girolamo per Ema.