FRANCESCO EMULO (Anthony/Co-Produttore)
1)Come sei entrato a far parte del film?
Non è la prima volta che collaboro con Roberto D’Antona anzi si direbbe che siamo cresciuti insieme sia nella vita di tutti i giorni che nel mondo del cinema.
Dopo un periodo di assenza sul set tornai attivo in The Reaping, progetto che segna il mio ritorno in scena.
Successivamente entrai a far parte della L/D Production, casa di produzione fondata da Roberto D’Antona e Annamaria Lorusso, in qualità di produttore esecutivo, ma vi assicuro che per ottenere il ruolo in questo film, non c’è stato alcun favoritismo, anzi letteralmente abbagliato e innamorato del personaggio di Anthony, ho deciso di candidarmi per quest’ultimo, e Roberto vedendo quanta passione e impegno stessi mettendo per ottenere la parte mi ha voluto premiare, affidandomi il ruolo di Anthony.
2) Parlaci di quello che è stato il tuo lavoro all’interno del progetto.
Come sopra citato, il mio ruolo è stato quello di Anthony, co-protagonista del film Fino all’Inferno, ma quando non mi vedevo impegnato davanti la macchina da presa, entrava in gioco il mio ruolo nella L/D Production, ovvero quello di produttore esecutivo e in questo caso anche di co-produttore, inoltre, mi piace lavorare sul set anche in veste di macchinista e accompagnato dai consigli di Stefano Pollastro, direttore della fotografia, ho ampliato le mie conoscenze dietro la macchina da presa.
Per Fino All’Inferno, diverse volte, mi sono trovato a coordinare alcune scene action del film con le comparse in quanto un’altra cosa che amo è lo stunt e aver avuto l’onore di aver preso parte
sia in prima che in seconda persona in quest’ultime, per me è stato qualcosa di davvero stupendo.
3) Parlaci brevemente del tuo personaggio all’interno del film.
Anthony, cosa dirvi su di lui?
Anthony è quel genere di persona che di certo non passa inosservato se incrociato per strada.
Certo i più furbi se ne terrebbero alla larga e non farebbero male, ma chi lo conosce sa benissimo di che pasta è fatto, un tipo sveglio, simpatico e sempre sorridente, ama affrontare ogni tipo di situazione difficile che si presenti con la prontezza e i riflessi di un felino, è il primo a correre via.
Ma ciò non vuol dire che sia in grado di abbandonare i suoi amici nel momento del bisogno, anzi se si tratta di supportare e aiutare Rusty, interpretato da Roberto D’Antona, è sempre in prima fila, e pronto a seguirlo ovunque.
4) Cos’è che maggiormente ti è piaciuto del tuo lavoro?
Il fatto di aver interpretato un personaggio come Anthony mi ha portato davanti a diverse sfide, la prima in assoluto, è stata quella di dover perdere qualche chilo, cosa sarà mai?
Beh ponete la stessa domanda ad una buona forchetta come me e vi risponderà dandovi l’ora esatta tenendo un panino in mano, scherzo, ovviamente c’è stato tantissimo lavoro dietro, ma l’emozione di interpretare un personaggio così bello, mi ha dato tutta la carica di cui avevo bisogno.
Altra cosa divertente è stata cambiare taglio e colore dei capelli, portando una pettinatura che non porterei mai nella vita reale,
ma la cosa più bella è stata vedere i miei capelli diventare di un biondo talmente intenso da far invidia ad ogni angelo che si rispetti.
5) Il compito più difficile che hai dovuto svolgere?
Non c’è stato un compito in particolare che mi abbia creato difficoltà, certo a livello di attore entrare in nuovi personaggi è sempre una sfida che porta a dare il meglio di sé, le vede difficoltà del set si sono fatte sentire quando si lavorava dietro la macchina da presa, a volte bisognava essere delle macchine da guerra per i tempi serrati, ma la nostra unione è la nostra forza, ed ogni membro della troupe ha sempre dato il meglio sul set persino quando sembrava impossibile.
Ah quasi dimenticavo, una delle cose davvero difficili è stato mantenere il peso forma sul set, dovendo rinunciare a volte a cene a base di pizza o ristorante giapponese.
6) Com’è stato lavorare con il regista Roberto D’Antona e con tutto il resto del cast ed i vari reparti che hanno permesso la realizzazione del film?
Come detto all’inizio dell’intervista, non è la prima volta che lavoro con Roberto, a volte mi stupisco della sua determinazione e della sua energia sul set, soprattutto dopo ore e ore di lavoro
consecutivo, anche se stremato oppure davanti a situazioni difficili, dopo un piccolo momento di isolamento, fa il suo rientro con un’idea che sembra arrivata fuori da chissà dove, impressionante!
Per quanto riguarda il resto della troupe non ho parole per esprimere con quanta energia questi affrontino il set, ma alla fine il risultato finale del prodotto è sempre la risposta ad ogni fatica.
7) Quali sono le tue aspettative per Fino All’Inferno?
Penso che Fino all’Inferno sia un prodotto che farà parlare molto di sé, soprattutto se pensiamo alla trama del film che con poche righe riesce ad attirare l’attenzione di chiunque, è un prodotto che non si fa mancare nulla perché all’interno c’è davvero di tutto, un mix di generi accompagnati da una storia pazzesca che hanno dato vita ad un prodotto unico nel suo genere.
8) Un ricordo o un episodio particolare accaduto durante la lavorazione del film.
Fino all’Inferno ha molti episodi particolari ma anche divertenti, e ci vorrebbe un libro intero per racchiuderli tutti, ma alcuni hanno fortemente segnato la mia esperienza sul set.
Uno di questi riguarda le riprese avvenute in una baita al confine svizzero, omettendo la strada per arrivarci costituite da strade da far invidia al parco di Jurassic Park.
Una volta lì abbiamo affrontato una giornata devastante ma divertente, ma la parte più bella è arrivata il giorno dopo.
Dopo aver condiviso un camper con Roberto per motivi di spazi insufficienti all’interno della baita, siamo dovuti tornare indietro per recuperare alcuni attori per la scena del giorno successivo che si sarebbe tenuta appunto nella baita.
Il caso ha voluto che presi dalla stanchezza abbiamo sbagliato strada per tornare, ci siamo ritrovati a girare a vuoto in auto dentro ai boschi, su strade improponibili, ma la cosa che più faceva paura era ciò che ci circondava.
Bene mettete due ragazzi con una macchina sperduti nei boschi, aggiungete un pizzico di pioggia e guarnite il tutto con strade illuminate solo dai fari, bene manca solo un fantasma coreano, sono i più spaventosi, che sbuca dal nulla ed ecco a voi un nuovo film horror fresco fresco.
9) Contento di aver fatto parte di questo progetto?
Oltre che ad essere contento di aver preso parte a questo progetto, posso dire di esserne onorato?
Come detto prima Fino all’Inferno è stato un progetto della quale sono stato e sono tutt’ora innamorato, ogni personaggio fa parlare di sé, ogni location lascia il segno, ogni evento ha le sue
emozioni, insomma un progetto così è ciò che ho sempre sognato, e farne parte per me è un sogno che si realizza.
Non ho altre parole per descrivere ciò che sarà il film ma redetemi se vi dico che ne varrà davvero la pena.