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The Reaping – violenza di casa nostra

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Se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane infecondo.
Se invece muore, produce molto frutto.

Questo verso del Vangelo apre ogni episodio di The Reaping, ma decisamente la serie ha poco da condividere con i testi religiosi.

E’ invece un presagio nefasto, la promessa che qualcosa di sgradevole accadrà. Una promessa che The Reaping mantiene. In un impianto corale ben funzionante, la vita apparentemente tranquilla dei personaggi verrà infatti stravolta da violenza e tragedie a ripetizione; tutto è ben orchestrato e perfino il sub-plot meno convincente si rivelerà come ingranaggio essenziale verso il finale. In un cerchio che si chiude, vedremo il main character, Sam (Roberto d’Antona) sporco di sangue e con l’oscurità negli occhi.
Non andrà certo meglio per il fratello Colinpersonaggio davvero ben riuscito, da fare una statua a Michael Segal per come rende Colin stronzo e simpatico allo stesso tempo– o sua moglie; per non parlare della giovane Moira

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L’intenso d’Antona nel ruolo di Sam

In The Reaping tutti hanno dei segreti o un passato da cui scappare senza voltarsi indietro, e la parte più riuscita sta proprio nel meccanismo da orologio svizzero con cui tutti i nodi vengono al pettine. Sebbene il contesto della storia sia di quello di un borgo italiano, c’è la chiara intenzione di dare respiro internazionale all’ operazione, a partire dai nomi dei protagonisti fino ai coloriti testi. Dal punto di vista tecnico l’intento riesce totalmente: la fotografia, montaggio e colonna sonora sono di ottima fattura, davvero un lavoro egregio che ha sfruttato al meglio un budget certamente non illimitato. I titoli di testa mi hanno ricordato True Detective 2 per come ti entrano dentro sebbene sulle prime non avessi apprezzato la voce.
Davvero buoni gli effetti speciali, anche se in una sparatoria ho trovato alcune armi poco credibili.

Ciò in cui pecca The Reaping è forse la recitazione di qualità altalenante, questo perché da una parte si ha un cast non di pari livello; dall’altra, qualche passaggio è eccessivamente sopra le righe.

Detto questo, un’opera dall’anima nera, violenta, e tecnicamente di alto livello: The Reaping è un vanto per il cinema Indie italiano, e personalmente spero di vedere un seguito.

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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.