Peccato. Utilizziamo questa di parola. Scegliamo questo come commento finale. Perchè forse, dopo averci pensato un po’ su, non sono poi così sicuro che Wayward Pines sia da evitare come la peste, convinzione che ho avuto durante tutta la visione della prima ed unica stagione.
Bisogna analizzare vari aspetti prima di dare un giudizio finale.
Una cosa che non ha certo aiutato questa serie diretta da M. Night 1010 e ideata da Chad Hodge è stato il pompaggio iniziale che la serie ha avuto. Sponsorizzata come la nuova Twin Peaks, questa serie si è poi rivelata tutt altro. L’ambientaizone alla prima occhiata può si sembrare la stessa, la gente che abita Wayward Pines sembra si un po’ fuori di testa come quella della cittadina dove è stata uccisa Laura Palmer, ma Twin Peaks lasciamolo stare dove sta, primo perchè questa serie non può nemmeno avvicinarsi come risultato a quella degli anni 90’, secondo perchè da un certo punto in poi vira su tutt altro. Non c’è più niente di onirico, di sovrannaturale, di mistico, no, non c’è niente di tutto questo.
Semmai il problema è la virata. Perchè fino a metà stagione ci sembra che sia proprio quello il tono della serie.
Poi da metà serie un cambio di rotta, dal thriller psicologico si passa a qualcos altro, che vede presente anche un futuro distopico, e che non riguarda solo gli abitanti della cittadina ma bensì l’umanità intera.
Ed allora la serie prende un po’ di vita, perchè fino alle prime quattro/cinque puntate, la noia la fa da padrone, aiutata anche da quegli sguardi che dire poco coinvolgenti è poco di Matt Dillon, suo figlio Ben ed altri attori del cast. Dialoghi troppo semplici, molti fatti di cui non si conosce la causa, l’impossibilità di capire dove la storia può andare a parare, e nulla più. Arrivare a metà stagione non è stato affatto facile per il sottoscritto.
Poi da li un cambio di rotta, si va su un’altra tematica, si capisce meglio cosa effettivamente sia quella cittadina, ed il grande piano che vi sta dietro.
Per chi non ha avuto modo di seguire pubblicità e presentazioni varie, la storia parla del detective dei servizi segreti Ethan Burke, che raggiunge la cittadina di Wayward Pines in cerca di due suoi colleghi che risultano scomparsi, tra cui Kate Hewson ( Carla Cugino ) che è a lui legato non solo per motivi professionali.
Una volta giunto nella cittadina, dopo un incidente Ethan si risveglia in un letto d’ospedale, e da li, comincia a conoscere i bizzarri personaggi di Wayward Pines, gente molto strana, particolare, che non parla mai del suo passato, che risponde sempre al telefono, e che non sembra molto disposta a parlare di quello che è fuori da Wayward Pines. E la cosa che più risulta strana, è che da questo posto proprio non si riesce ad uscire.
L’incipit per l’appunto ricorda un po’ quello di Twin Peaks ma quasi da subito si capisce che con la serie ideata da David Lynch e Mark Frost, questa centra ben poco.
Il cambio di rotta però arriva troppo tardi. A metà serie si intuisce quello che c’è dietro, e che ha anche il suo perchè, oltre a rendere così la serie un qualcosa di diverso da quello che di solito siamo abituati a vedere. Il problema però è che lo spettatore arriva a tutto questo già scarico, e magari può anche non arrivarci perchè raggiungere la puntata di mezzo della stagione non è affatto facile. Non ci sono stimoli e anche una volta che il twist è completo, si arriva non ugualmente ma comunque a stento al finale della stagione.
Non aiutano insomma questa scelta, non aiutano le interpretazioni dei personaggi ; Matt Dillon ha un espressività coinvolgente come quella di Ben Hafleck, e questo è segno sicuro di un’empatia verso il personaggio che difficilmente scatterà.
L’unico character che invece viene ben sviluppato è quello del Dr. Jenkins / David Pilcher (interpretato da Toby Jones) che vedrà il suo personaggio cambiare da salvatore a villain.
Altro errore il finale di stagione, forse però dettato dal fatto che la serie è stata cancellata : si poteva puntare molto di più sulle crepe che c’erano nel rapporto tra Ethan e suo figlio, e crearne una rivalità che però non vedremo mai vista la cancellazione di “Wayward Pines” per altre stagioni future. Ed allora si è ricorsi ad un finale più buonista e standard che però non appassiona più di tanto, almeno per quanto riguarda il destino della famiglia Burke, che però ha insito un’altra scelta poco azzeccata.
Senza spoilerare il finale di stagione ci proietta alla nuova situazione della cittadina saltando però qualche passaggio che forse sarebbe stato meglio spiegare.
In definitiva questo “Wayward Pines” rimane un pasto che inizia male, con una portata che non ci piace proprio, e si riprende sul finale, ma che non mi sentirei mai di consigliare vivamente ad altri.
Peccato.
Nel cast oltre a Dillon e la Cugino, sono presenti l’assassina nata Juliette Lewis, una brava Melissa Leo, Shonnyn Sossamon (altro character poco espressivo) e Terrence Howard.