Lassù nel freddo e lontano Nord proprio non sanno cosa sia la tranquillità. Già perchè le serie tv ambientate nel Nord Europa, o addirittura come in questo caso nel Circolo Polare Artico, sono tutto tranne che tranquille e prive di colpi di scena.
Anche la serie tv di produzione britannica FORTITUDE non fa eccezione.
La serie di Simon Donald fornisce più di un interessante spunto di riflessione. In due stagioni la storia e gli eventi non rimangono per nulla statici.
Il tutto è sempre in continua evoluzione, in coerenza con uno dei temi principali della trama. Si parte con un giallo/poliziesco per poi virare sul thriller psicologico, per poi ritornare al giallo/poliziesco.
Ed utilizzando, in maniera alquanto originale ed adatta per la storia in questione, uno dei temi che va molto in voga in alcune pellicole degli ultimi anni: il maledetto virus. Rivisitato in maniera alquanto particolare però stavolta.
Siamo nel Circolo Polare Artico. Un posto dimenticato da Dio, e non solo. Ghiaccio, freddo, distese bianche infinite. A Fortitude vivono più orsi che persone, ed è per questo che ognuno può girare liberamente con un fucile. Sembra non accadere nulla di interessante in questa piccola comunità, che come punti di riferimento ha la sua governatrice Hildur Odegard (Sofie Gråbøl), ed il suo sceriffo Dan Anderssen (Richard Dormer).
A Fortitude tutti lavorano, nessuno litiga, e non si commette nessun tipo di crimine.
Ma la Fortezza che da il nome al titolo della serie, non è così invalicabile e tranquilla. Gli scheletri nell’armadio ci sono anche la.
Basta una scintilla, un singolo episodio, l’assassinio del professore del centro di ricerca della comunità Charlie Stoddart (Christopher Eccleston) per portare a Fortitude, in gocce, l’inferno sulla Terra.
Un evento che da il via ad un escalation di morte, mistero, intrighi e segreti, che vengono fuori poco alla volta per far risultare il tutto altamente credibile, grazie ad un colpo di scena dietro l’altro.
E in parallelo alle indagini sull’omicidio, arriva un’altra tegola, fondamentale per il prosieguo della storia.
Uno strano ritrovamento di un mammut di epoca preistorica. Alcune persone cominciano a tenere uno strano comportamento. E poi quel ghiaccio.
Quel bianco che sembra tenere Fortitude lontano da tutti i problemi.
E che invece nasconde qualcosa di altamente pericoloso per la cittadina.
Da qui in poi, a prendere in mano le redini delle vicende e della storia tutta non sono i personaggi. Ma è la stessa Fortitude.
Che piano piano ci svela le sue dinamiche, i suoi loschi segreti, e gli scheletri nell’armadio dei suoi abitanti e della sua comunità tutta.
I personaggi hanno ruoli classici ma il loro modo di fare è totalmente imprevedibile, e diverso dai classici stereotipi che possono essere quello della governante, dello sceriffo, del ricercatore.
Il mix che rende la storia di base un giallo ma la condisce con quel mix di thriller/horror che non guasta e che la rende ancor più affascinante.
La seconda delle due stagioni fin qui andate in onda abbassa leggermente il tiro, su uno dei temi principali.
Tuttavia rimane comunque ricca di colpi di scena e di suspance per tutte le puntate.
Sono presenti immagini molto forti, che rimandano sempre al tono horror dato alla serie che comunque horror non è.
Cast ottimo, con buone interpretazioni sia per le nuove leve che per quegli attori già affermati e conosciuti come Stanley Tucci, Sienna Guillory, Dennis Quaid e Richard Dormer.
Un’altra piccola perla ambientata in quel freddo Nord Europa che però scalda sempre i cuori degli spettatori che le visionano.