Home Serie tv Certe cose accadono anche qui : “BROEN” (1a stagione)

Certe cose accadono anche qui : “BROEN” (1a stagione)

“Saga Noren, polizia di Malmoe”.


Chiunque abbia visto “Broen”, serie tv cooprodotta da Svezia e Danimarca e ideata da Hans Rosenfeldt, non può non ricordarsi questa frase, che viene pronunciata in ogni singola puntata, anche più di una volta.
Non è solo questo però che porteremo con noi dopo i dieci episodi dell’unica stagione (la seconda è ancora inedita) che è stata trasmessa in Italia e che vede al centro della storia due poliziotti, la svedese Saga Noren (Sofia Helin) appunto, ottima nel suo lavoro ma incapace di un qualsiasi relazione sociale in quanto afflitta alla Sindrome di Asperger, ed il danese Martin Rohde (Kin Bodnia), altrettanto bravo come Saga come poliziotto ma molto meno nel lato familiare, dove ha il vizio di saltare troppo spesso da un letto ad un altro, nonostante abbia già all’attivo quattro figli ed un matrimonio (l’ultimo) con Mette (Puk Scharbau).
I due si ritrovano a lavorare insieme a causa del ritrovamento di un cadavere proprio nel ponte che collega i due paesi, cadavere per metà svedese e per metà danese, in quanto appartenente a due persone differenti.

01Sin da subito i due capiranno che dietro le gesta dell’assassino che resta ignoto, non c’è solo la voglia di uccidere, ma un piano molto più grande e malato, che partendo però dallo scuotere grazie ad azioni ben preparate l’opinione pubblica ed i governi di entrambi i paesi, sfocerà poi in una vendetta finale che colpirà uno dei protagonisti della nostra storia.
Il fatto che “BROEN” abbia già all’attivo due remake, uno già andato in onda anche in Italia con il nome di “The Bridge” (dove la stessa storia si svolge tra USA e Messico) ed un altro non ancora uscito in TV “The Tunnel”, che ha come sfondo il confine tra Francia ed Inghilterra, deve da subito farci capire che ci troviamo di fronte ad un ottimo prodotto.
Buona è la storia, due poliziotti che provengono da due paesi differenti e che si trovano a dover collaborare dapprima su un presunto Terrorista, il “Terrorista della Verità”, che con le sue azioni vuole porre all’attenzione di tutti cinque problemi sociali che affliggono la società, utilizzando a suo piacimento i media, nella figura del giornalista Daniel Ferbé (interpretato da Christian Hillborg), per poi scoprire che il presunto terrorista, ha un piano ben più preciso e malato nella sua testa, e che tutte le sue azioni sono rivolte a colpire una sola persona.
I protagonisti principali sono i due detective : Saga Noren è un biondo lupo solitario, non bella e dalle forme perfette ma sexy ed attraente, una donna di ghiaccio però, che sa solo lavorare, e bene, perchè impossibilitata a poter coltivare qualsiasi rapporto con altre persone data la sindrome da cui è afflitta; non dice bugie, non sa essere ironica,segue scrupolosamente le regole, dice sempre quello che pensa e non quello che è conveniente dire in certe occasioni, regalandoci col suo modo di essere anche qualche sorriso in una serie che tutto è tranne che comica.
Più affabile ed estroverso è il detective Martin Rhode, della polizia di Copenhagen, anche lui molto bravo nel suo lavoro ma meno nel gestire la sua situazione familiare che lo porta spesso a tradire le donne con cui è o è stato sposato, e a trascurare il maggiore dei suoi figli, l’adolescente August.


L’interazione che lega i due poliziotti è una parte fondamentale della serie Tv, che nonostante potesse essere più curata però trova comunque i suoi spazi in ogni puntata, arrivando anche ad avere una sua evoluzione avanzando con gli episodi.
Le prove dei due attori Kin Bodnia e Sofia Helin sono buone, con quella dell’attrice che sicuramente spicca maggiormente.
Ambientazione della storia perfetta, tipica da Nord Europa : non c’è un raggio di sole in nemmeno mezza puntata, la luce è sempre quella grigia e fredda di un cielo pieno di nuvole o quella dei numerosi spazi interni in cui si svolgono le vicende dei nostri personaggi.
Attorno alla ricerca di questo presunto assassino del ponte, si svolgono in parallelo altre storie secondarie che sono comunque legate alla vicenda principale, e che si vanno a concludere prima della fine della stagione per lasciar spazio completamente alla storia principale. Il loro legame con la storia e la loro evoluzione comunque è ben curata e mai banale o fuori luogo.
Non c’è grande spazio per sentimentalismi o forti scene emotive, perchè siamo appunto nel Nord Europa, dove le persone si tengono per la maggior parte dentro le loro emozioni, ma dove non è assolutamente vero che si vive meglio o che non succedono fatti come quelli che vengono descritti nella serie tv (anzi).

03Le musiche utilizzate nelle puntate sono in tema con l’ambientazione fredda e riservata dei luoghi in cui si svolge la vicenda.
L’elemento di prendere in esame un assassino che è spinto si da un motivo di vendetta personale ma che compie dei gesti folli e clamorosi ci riporta tanto alla mente il macabro massacro messo a punto dal norvegese Anders Breivik nel Luglio del 2011 (a soli due mesi dalla Prima Tv del primo episodio di “Bron”).
Il ritmo degli episodi non è mai lento, non ci si annoia, e dopo i primi due che servono ad inquadrare la storia, gli altri si susseguono con un continuo di colpi di scena e nuovi risvolti che sono sempre ben collegati alla storia. Il tono freddo e distaccato lo si nota in tutta questa prima stagione, ed anche se rende qualche scena un po’ troppo distante dai modi di fare che vediamo nei polizieschi americani o nei modi di fare di noi latini è perfettamente in tema con il luogo in cui la vicenda si svolge e risulta quindi un qualcosa di diverso e insolito rispetto a Serie che trattano lo stesso tema.

Un tema classico a serie e tv poliziesche ambientato però in un luogo che al cinema e in Tv non siamo molto abituati a vedere, e che fanno di questo “Broen” una serie sicuramente da non perdere.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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