Non ancora dalle nostra parti, Better call Saul è lo spin-off di Braking Bad (non linko alcunchè, se non sapete di che parlo probabilmente non avete l’elettricità dalle parti vostre) dedicato al grande Saul Goodman, avvocato del diavolo interpretato magistralmente da Bob Odenkirk.
Per chi non conosce Breaking Bad, Saul era un avvocato un po’ balordo, invischiato in traffici di ogni tipo, ma in fondo in fondo dall’animo tutt’altro che nero. In BCS, conosciamo quindi James McGill, un avvocato dal passato burrascoso, ma che tra qualche truffa e la sincera dedizione al lavoro e al massimo risultato per i suoi clienti, è ancora molto lontano dal Goodman scafato protagonista di spot televisivi trash
Scopriamo quindi il suo vero nome, che ha un fratello -avvocato affermato- di cui si prende cura (ha una sedicente allergia ai campi elettromagnetici), oltre un odio per la HHM, potente studio di avvocati dove McGill senior lavorava.
Vediamo al dunque: Merita la visione BCS? Sì, il Saul pre-lato oscuro è divertente, capace e fatto di innumerevoli sfaccettature; la serie è però quantomento particolare, mostrandosi quasi in difficoltà nello stare in piedi da sola, se paragonata a un impianto classico: mentre alcune comparsate sono un occhiolino ai fan di Breaking Bad SPOILER vedi Tuco, sempre tutto pazzo, ma prima di diventare un drogato ingestibile ; altre sono strutturali alla serie, togliendo di netto spazio a Saul SPOILER -sia chiaro, rivedere Mike è sempre un piacere, con un approfondimento del suo passato senza meno interessante- .
Se siete alla ricerca di qualcosa di alternativo, allora amerete la genesi di Saul; in caso contrario, potreste arrivare un po’ stanchi al finale di stagione