Se nella prima stagione di The Affair i punti di vista erano principalmente due, quelli cioè di Noah Salloway (Dominic West) e Alison Lockart (Ruth Wilson), nella seconda quattro, nella terza stagione abbiamo un grosso ridimensionamento. Si perchè nonostante questa molteplicità rimanga, ce n’è solo uno stavolta che prende la scena. Stiamo parlando del vero mattatore di questa terza stagione di The Affair: Noah Salloway.
Suo è l’unico punto di vista del pilot della stagione 3.
Sua è la presenza più forte durante tutte le altre puntate.
Di Noah abbiamo seguito tutto: l’ascesa, la discesa, e la lenta, e non senza dolore e difficoltà, risalita. Gli altri personaggi che gli ruotano intorno continuano ad essere importanti nello svolgimento delle vicende, ma tutti i dubbi e le domande sui nodi da sciogliere sono concentrati sullo scrittore ex fedifrago.
Le vicende dei personaggi che gli gravitano intorno sono ancora influenzate dalle conseguenze dell’omicidio di Scott Lockart, ma quelle di Noah ruotano ad un altro misterioso fatto che ha lui come protagonista all’inizio di questa terza stagione. E soprattutto sulle conseguenze del periodo detentivo conseguente alla sua ammissione di colpevolezza per l’omicidio di Scott.
Dominic West mattatore assoluto di questa stagione insomma, con la Wilson, Maura Tierney e Joshua Jackson che svolgono comunque egregiamente il loro compito.
Dicono la loro altri tre personaggi che in questa stagione hanno comunque un ruolo chiave. Stiamo parlando di Vik (Omar Metwally), la guardia John Gunter (Brendan Fraser) e Juliette ( Irène Jacob). Il tutto giustifica maggiormente i tre Golden Globe che questa serie si è portata a casa.
Non era semplice poter continuare a suscitare interesse dopo le prime due stagioni. Buona quindi la trovata di Sarah Treem e Hagai Levi di cominciare l’ultima con un salto temporale di tre anni, e di concentrarsi poi sulla definitiva caduta e rinascita dei personaggi principali. Noah su tutti, ma anche Alison e Helen saranno protagoniste seppur in tono minore di questo processo.
Season finale un po’ troppo sbrigativo. Sarà la quarta stagione, già confermata, a chiarire meglio il tutto.
Quello che in definitiva è venuto fuori da una “relazione pericolosa” è stato più grande e complesso di ciò che ci si poteva immaginare.
Ascesa, caduta, rinascita.
La quarta stagione sarà quella della completa risalita? Staremo a vedere.