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Fargo Stagione 2

Torna Fargo, con una seconda stagione connessa, pur in modo flebile, alla prima gloriosa serie

Non facciamo infatti spoiler, bensì rispolveriamo solo la memoria nel ricordare che Lou Solverson, interpretato qui da Patrick Wilson, altri non è se non il padre di Molly, la protagonista della prima stagione! Detto questo, nuovo cast, nuova storia: Sono i ’70, e il Minnesota fa da ambientazione alla faida tra la famiglia di criminali Gerhardt e la mafia di Kansas City.

Nel mezzo, una pletora di personaggi a dir poco pittoreschi, tra cui il mangione e silente Bear, l’orrendo Dodd dal lato dei Gerhardt e l’eclettico Mr. Woodbine dal Kansas.

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Senza scordare i suoi scagnozzi di poche parole, artisti dello shotgun

Ma il vero fulcro di Fargo era e resta il male della porta accanto, nelle vesti di una Kirsten Dunst davvero di livello nella parte di Peggy, moglie del macellaio della cittadina e una bomba a orologeria fatta di sogni, insoddisfazione e rivendicazione del Girl power, così so ’70s; è Peggy a brillare da criminali caricaturali e il rapporto per certi versi drammatico col suo Ed, che nella vita vorrebbe solo avere una macelleria e dei figli.

Quello che forse differenzia maggiormente questa stagione di Fargo dalla precedente è la componente black comedy, qui più rarefatta e forse proprio per questo indimenticabile: è l’elemento motore di tutte le vicende alla base del primo episodio (con l’unica scena ‘à la Coen’ della stagione), e ritorna con piacere in uno degli ultimi episodi regalando la miglior performance del Gerhardt più stronzo ostico.

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E’ un figo anche da vecchio Lou

Quanto al finale di Fargo Stagione 2, devo dire che al di là del prevedibile climax di violenza, il penultimo episodio è forse il momento peggiore dell’intera seria, con un cambio di registro inaspettato, quasi un corpo estraneo, e un deus ex machina a mio avviso fastidioso (vedere per capire).

Fortunamente un finale efficace e ad impatto, oltre a diversi personaggi memorabili (non posso non citare Nick Offerman -la prima volta senza baffi?- grandioso avvocato ubriacone e l’indiano Terminator) rendono Fargo una serie assolutamente imperdibile, come la prima stagione.

 

 

 

 

 

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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.