La serie Mad Men è andata in onda dal 2007 al 2015, facendo incetta di premi e ritagliandosi un posto tra le serie più importanti della Storia televisiva. Oggi vogliamo dirvi perchè DOVETE recuperare questa serie (e per inciso, la trovate completa su Timvision)
5 – Lo stile
In estrema sintesi, la serie narra della vita di un pugno di pubblicitari lungo tutti i ruggenti anni ’60… la moda si evolve, ma resta una costante: lo stile. Impeccabile e senza tempo, l’eleganza in ambito professionale, informale o da gran galà non è mai messa in discussione. Senza parlare degli habits tanto pericolosi quanto affascinanti dell’intero staff, che beve e fuma ostentando una routine quasi fisiologica allo stress del lavoro da pubblicitario. Al netto dei problemi -mortali- di salute, difficile non desiderare per un momento di vivere quegli anni solo per essere così cool a ogni ora del giorno.
4 – I dialoghi
Non sono gli eventi eclatanti della trama a ritagliare un posto a Mad Men nell’Olimpo delle serie TV; lo è invece la scrittura: i protagonisti snocciolano frasi ad effetto come se non ci ci fosse un domani, e a noi non resta altro che restare ammaliati e prendere carta e penna
Be’, mi dispiace, ma non c’è nessuna grande menzogna. Non c’è nessun sistema. L’universo… è indifferente.
3 – L’ evoluzione dei personaggi
Ci sono serie che si trascinano stancamente di anno in anno, con personaggi che non evolvono di un passo. Mad Man non è così, e si vede platealmente in uomini come Pete, che nello scorrere degli episodi non cambia solo esternamente (lavoro egregio di Vincent Kartheiser, che mette su peso e una capigliatura imbarazzante per la parte), ma anche dentro; le illusioni di un ragazzino che vuole diventare un grande uomo, ma con radici non salde e una genetica impossibilità all’essere felice con ciò che si trova..forse.
E che dire di Peggy? Una donna forte, lo si capisce anche tra le righe di una segretaria pivella al suo primo giorno di lavoro, in una società fortemente misogina. Ma credo che l’immagine tra prima e ultima stagione valga più di mille parole.
2 – C’è storia e Storia
Come già detto, la storia di Mad Men non è grandiosa per via di twist eclatanti, ma più per l’incedere sulle sfumature dei personaggi e la definizione delle loro angosce, soddisfazioni più o meno grandi. L’apparente inutilità di alcune scene al fine degli eventi (Don che va al cinema da solo, un primo piano insistito sulla targa di una porta…) maschera una sapiente profondità degli sceneggiatori, che chi avrà il piacere di vivere l’intera serie non potrà non apprezzare.
Mad Men tocca temi importanti, con continui rimandi alla morte -dai più espliciti, alle allucinazioni di Don- e alla Storia americana lungo tutto il decennio. Tra il (molto) alcol e donne, vedremo Kennedy vs Nixon, la crisi di Cuba, l’assassinio di Kennedy, M.L.King; e anche il primo uomo sulla Luna, la fine dell’ ottimismo e della spensieratezza dell’intera società per mano del Vietnam e di Charles Manson.
Senza dimenticare la lotta per i diritti civili, in una società che la serie, con occhio imparziale, mostra come palesemente ingiusta verso le persone di colore e le donne in toto..per fortuna le cose sono cambiate, no?
1 – Don Draper
E come non lasciare il primo posto a Don Draper? Interpretato magistralmente da Jon Hamm, quest’uomo è tanto vincente fuori come perso dentro. Almeno quasi sempre.
Don ha apparentemente tutto, è idolatrato nella sua professione e dalla sua splendida moglie. Eppure, non c’è donna o cliente blasonato che gli porti la pace interiore.
Don è arrogante, in certi termini un ladro; è geniale, è disperato e capace di parole d’odio come di gesti d’amore. E’ estremamente affascinante, circondato da donne ma solo; è un personaggio carico di sfaccettature e, sebbene la serie ce lo mostri in almeno un paio di loop comportamentali, l’ultimo episodio non sarà capace di dare una spiegazione netta al destino di Don, mettendo in dubbio se vi troverete davanti a una sua evoluzione, o all’ennesima temporanea illuminazione..