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The Neon Demon – a.k.a. Refn vi odia tutti

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Dopo The Neon Demon, oramai è chiaro come Drive, uno dei miei film preferiti, sia una mosca bianca nell’attuale direzione artistica di Refn.

Valhalla Rising, Only God Forgives non sono quindi stati degli inciampi nella carriera di quello che nel bene e nel male è un’artista, ma una precisa dichiarazione di intenti: trama, dialoghi sono quantomeno secondari per questo regista; sebbene paradossalmente The Neon Demon una trama ce l’ha e anche abbastanza chiara; semplicemente, le cose vanno alla malora sul finale. Non mancano però presagi di morte lungo l’intera pellicola, o meglio, degli indizzi sulla brutta piega che prenderà la storia.

Jesse è una sedicenne appena affacciatasi al mondo della moda di Los Angeles; non è solo carina, ha -cito- ‘una luce’ che le apre velocemente la strada: idolatrata, desiderata, invidiata dalle colleghe dallo sguardo ormai disilluso o artificioso che temono l’obsolescenza. In questo, Elle Fanning è semplicemente mostruosa, alternando sguardi e movenze virginie a qualche uscita da invasata, una volta che quel mondo basato su sudiciume e bellezza inizia a farla sua.

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aperitivo?

Refn gira il tutto con uno stile vicino agli horror italiani dei bei tempi andati, horror che si palesa nell’ultima grottesca parte: se sin dai primi minuti la pellicola è impregnata di diversi simbolismi, dal significato più o meno ambiguo (il felino, i tre triangoli), il finale segna un stacco netto, con un paio di scene che definire sopra le righe è eufemistico.

Resta il potente connubio tra l’uso estremo di luci e colori, capace di ricreare immagini che da sole valgono il biglietto -davvero notevole il battesimo fotografico di Jesse- e una colonna sonora coinvolgente, che vede protagonista l’ormai consolidato Cliff Martinez.

e giustamente io linko Sia…

E’ inutile prenderci in giro: questo è un Refn, sta a voi decidere se sia un regista di talento o un pazzo; certamente The Neon Demon non vi farà cambiare idea su di lui, ma consolidare il fatto che i suoi film sono tanto suggestivi quanto lontani dall’essere un’ esperienza semplice, girati per esser una classica forma di intrattenimento; girati per voi.

Voto: Non Classificabile
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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.