Cosa hanno in comune questi tre titoli? Sono dei gran bei film, sono moderni, eppure dall’innegabile gusto retrò. Perchè gli anni 80s non sono mai finiti!
THE GUEST
‘Tutti danno qualcosa, qualcuno dà tutto’, recita la targa commemorativa di un soldato americano caduto in Iraq, posta in casa dove sua madre lo piange sconsolata. Come non accogliere un commilitone del suo defunto figlio in casa, educato, dai bei occhioni azzurri e bisognoso di aiuto?
Questo è l’incipit di The guest, ma non cadete in errore: per prima cosa, la pellicola è uno spasso; inoltre, la guerra e qualche smartphone saranno gli unici richiami ai tempi moderni, perché questo film trasuda so’80s-tudine da tutti i pori!
Dai font del titolo di testa, alle continue strizzate d’occhio ad Halloween (anche nella trama..), passando per la colonna sonora al sintetizzatore, stupenda seppur talvolta invadente e persino co-protagonista con i CD; senza dimenticare la chiara ispirazione a Terminator, quasi una versione distorta del secondo capitolo.. ma forse sto spoilerando. La cosa migliore è che tutto questo non porta a un pout pourri di citazioni e parodie di titoli e anni già visti, bensì a un film che resta moderno e dannatamente divertente! C’è spazio in quantità per la violenza, ma anche i momenti più neri vengono stemperati dalle espressioni di Dan Stevens, davvero nella parte.
Non vergognatevi se tiferete per lui! La scena del bar -quella che lo fa scomparire, il bar- è da ola.
COLD IN JULY
Musica al Synth: check; il signor Dexter con baffone e mullet: check; polo colorate dentro i pantaloni: check. Non vi basta? Aggiungo una scena chiave del film, nonché plot-device, un negozio di VHS. Infine, Don Johnson che fa il figo con tanto di occhiolino…come se gli anni non fossero passati.
Spoiler: non lo sono! Siamo negli anni 80s, e la vita di Dane, uomo pacifico, si complica quando ammazza a sangue freddo un intruso in casa sua. Tempo zero, si ritrova alla calcagne il padre del morto, anch’esso poco raccomandabile… ma niente è come sembra: presto i due scopriranno che le cose non sono come sembrano, e da rivali passeranno a essere compari.
In un’ atmosfera malinconica, fatta di piccole vite sconvolte e dove valori di virilità e di giustizia sono più forti della legge, più forti della sicurezza delle proprie abitudine; persino più del tenere al sicuro la propria pelle, la vera potenza di Cold in July sta nella totale incapacità di prevedere in che direzione andrà, e con che violenza.
Il cast in forma, l’ambientazione squisitamente anni 80s, una storia imprevedibile e che funziona, senza bisogno di twist ridicoli o chissà che colpi di scena inventati, rendono CiJ davvero un film che merita la vostra visione!
DRIVE
Tra i migliori di Refn, e senz’altro quello più riuscito con il suo buddy Gosling, Drive è una chiara dichiarazione d’ amore agli ’80 fatta di font rosa shocking à la Miami Vice, colonna sonora syntho-pop (fatevi un favore, recuperatevi Outrun) e il senso di estetica e figaggine tipici di Refn, che ritroveremo anche in Only God forgives (mentre non troveremo né trama degna di questo nome né la minima intenzione di Refn di curarsi dello spettatore, ma questo è un altro film).
In Drive, Gosling è un… driver, per l’appunto; meccanico e stunt-man per arrotondare, la sua principale occupazione è guidare durante le rapine, restando costantemente un gran figo.
Seppur delinque, il nostro è uno tranquillo e pacato, quasi mesto; sembra persino arrivare l’amore grazie alla sua vicina di casa, ma poi… torna l’ex di lei, galeotto; seguono ben altre complicazioni, la mafia, il suo capo -il SOMMO Bryan Breaking Bad Cranston- che è buono ma non tanto più pulito di lui; insomma la vicenda prende velocemente una piega noir.
Dimentico un dettaglio: il nostro driver è un cazzo di psicopatico. E seppur per amore, la violenza che vedremo sarà sempre tanto estrema quanto impulsiva.
Un pazzo, un thriller, un film bello e coinvolgente, che non potrete non amare. Si prende i suoi tempi, molto lontani dal tipico blockbuster action cui i più sono abituati, ma abbiate pazienza, ne varrà la pena!