Viviamo in un periodo storico dominato dai revival, sotto ogni punto di vista. Nel mondo del cinema attuale, sempre più fatto di remake, sequel, operazioni nostalgia, il fenomeno è più tangibile che mai. (Ri)Esplorati gli anni 80′ in tutte le sue forme, conclusasi con l’epopea Spielberghiana di Ready Player One, ora non poteva che essere il turno degli anni 90′. In tal senso fondamentale, è stato l’approdo nei cinema il mese scorso di Captain Marvel, il punto di svolta che ha portato definitivamente il revival degli anni Novanta nel cinema mainstream, che proseguirà poi con la prima opera prima da regista di Jonah Hill: Mid90s, un guilty pleasure del decennio.
Sono gli anni dei videoregistratori, delle VHS prima e dei primi DVD poi, gli anni di Blockbuster, gli anni in cui il cinema diviene per la prima volta facilmente accessibile dal divano di casa. Cambia la percezione dell’immagine, i film indipendenti per la prima volta fanno il loro ingresso nel cinema mainstream e, giocando ad armi pari, cambieranno per sempre l’industria cinematografica mentre le produzioni hollywoodiane rimarranno saldamente in sella grazie ad effetti speciali sempre più stupefacenti e a budget impensabili.
Gli anni 90′ sono gli anni in cui sono nato e cresciuto, gli anni in cui mi sono innamorato del cinema. Proverò qui sotto ad inserire una manciata di titoli (impossibile inserirli tutti), quelli che più secondo me hanno segnato la decade e si sono imposti nell’immaginario collettivo. Naturalmente nel modo meno obiettivo possibile.
Edward Mani di Forbici (1990)
Dopo Batman questo è il film che ha mostrato al mondo intero chi è Tim Burton. Ad oggi il suo film più amato, quello che più di ogni altro rappresenta la sua poetica. Esseri umani outsider, disfunzionali che vivono in un mondo che non li rappresenta. E’ il ribaltamento dei generi: tutto ciò che è nero, funereo e strano è capace di generare bellezza, tutto ciò che all’apparenza è convenevole colorato, zuccheroso e mainstream è marcio. E’ rivoluzione, è la vittoria dell’anti sistema, è bellissimo.
Hook – Capitan Uncino (1991)
Uno dei film a cui sono più legato in assoluto, il Peter Pan di Spielberg e Robin Williams è una favola che non smetterà mai di stupire ed emozionare. Le avventure di un Peter Pan adulto che non ricorda niente del suo passato costretto da forze maggiori a tornare in quel luogo incantato da dove tutto era cominciato. Tornerà a volare, a battersi e ad esultare. Uno dei film più autobiografici di Spielberg, il rapporto tra padre e figlio, la disgregazione di una famiglia, il tempo che scorre inesorabile e la perdita dell’immaginazione. Sempre in bilico tra sogno e realtà, ti fa capire che la vita può essere un’avventura straordinaria. BANGERANG.
Jurassic Park (1993)
Ancora Spielberg, è il film che ridefinisce il concetto di blockbuster aprendo la strada per il futuro. Viene quasi del tutto azzerato l’impegno politico e ne viene amplificata la dimensione spettacolare e puramente ludica. Jurassic Park grazie ad effetti speciali sensazionali, rende possibile l’impossibile e riporta il cinema alla dimensione di spettacolo di massa.
Non dimenticheremo mai il primo terrificante incontro con il T-Rex:
Quattro matrimoni e un funerale (1993)
Una delle commedie romantiche più famose del cinema, attraverso un irresistibile humor inglese vengono raccontate le avventure di un gruppo di amici trentenni e le loro riflessioni sul matrimonio. Insieme a Full Monty e Notting Hill (guarda caso tutti degli anni 90′) è il film inglese che ha incassato di più e che ha reso un divo Hugh Grant.
Ricomincio da Capo (1993)
La comicità surreale e malinconica di Bill Murray al servizio di una delle commedie più originali e famose degli anni 90, entrata ormai nell’immaginario collettivo. Re Bill interpreta un meteorologo che per uno strano scherzo del destino è costretto a rivivere lo stesso giorno all’infinito. Un film comico che fa riflettere e diverte allo stesso tempo.
Leon (1994)
Vabbè di cosa stiamo parlando, il capolavoro d’eccellenza di Luc Besson, uno dei film più indimenticabili di quel decennio. Il killer di Jean Reno è entrato nella storia. E’ l’apice di un grandioso regista punk (che poi si è rincoglionito) e di un modo di fare cinema che, anche se in sordina e ormai da molti dimenticato, ha rivoluzionato gran parte del cinema europeo e non solo.
Giovani carini e disoccupati (1994)
Ben Stiller sveste i panni dell’attore comico in piena rampa di lancio e firma da regista ed attore quello che diventerà una sorta di bignami della Generazione X. La ricchezza e i sogni di grandezza degli anni 80′ se ne vanno a farsi fottere, quello che ne deriva sono le paure e le insicurezze di un gruppo di giovani alla soglia dei 30 anni alla ricerca del loro posto nel mondo. Ironia dall’impostazione teatrale, a distanza di anni rimane ancora attuale ed è invecchiato molto bene (a differenza di Singles, suo sequel spirituale ed altra pietra del decennio)
Pulp Fiction (1994)
Pulp Fiction è il film che farà ascendere Tarantino nell’Olimpo del cinema e che gli è valso una Palma d’Oro a Cannes e l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale. Tutto il cinema che è venuto prima, viene messo assieme ed amalgamato per creare un nuovo stile, unico ed originale. Una commedia piena di violenza, morte ed ironia in cui si parla tantissimo e dove i personaggi hanno una coolness tale che il cinema aveva dimenticato. La storia, frammentata e non lineare, fatta di flashback e anticipazioni che diventa comprensibile solo alla fine diventa caratteristica peculiare di quel decennio. Un nuovo modo di concepire il cinema dove sta allo spettatore il compito di ricostruire la storia e dove esso diventa quindi parte vivente del film. In questa pellicola, Tarantino ha scritto i migliori dialoghi della sua intera filmografia, senza ombra di dubbio. Capolavoro.
Clerks (1994)
Leggasi sopra nell’incipit, i film indie dal low, low budget vengono definitivamente sdoganati. Clerks ne è l’esempio più lampante. Costato una manciata di migliaia di dollari, con attori non professionisti, in bianco e nero (perchè costava di meno), girato interamente di notte all’interno del negozio dove lavorava allora il regista Kevin Smith, Clerks è diventato IL film di culto per antonomasia della Generazione X, la VHS più consumata del decennio. L’affresco divertente, surreale ed amaro di una generazione intera.
Trainspotting (1996)
Il film per punk per antonomasia, una scossa elettrica fortissima che percorre fragorosamente la scena nella seconda metà degli anni 90. Gli anni 80 sono finiti, quello che ne rimane è la sfiducia, la disillusione e la disperazione di chi ha visto infrangersi i propri sogni e non trova di meglio che passare la giornata tra una droga e l’altra. Il nuovo linguaggio videomusicale entra definitivamente nel cinema, Il film di Danny Boyle con le parole del romanzo di Walsh fa da spartiacque: cinema underground che non è underground e si fa mainstream in un attimo. L’ultimo vero film condiviso, quando condividere non voleva dire schiacciare un bottone nei social ma passarsi le VHS o copie pirata di divx tra amici.
Il grande Lebowski (1998)
Il perfetto antieroe romantico uscito dalla mente dei fratelli Coen, Drugo è un hippy che ama starsene in ciabatte e vestaglia in un mondo che si è costruito su misura per la sua pigrizia. Improvvisamente però si troverà invischiato in una torbida vicenda di rapimenti e sarà la fine dell’ozio. I fratelli Coen come solo loro sanno fare, reinventano il noir svuotandolo e ribaltandone gli stilemi e se ne escono con un film sensazionale e perfetto. Una summa imperdibile della loro filmografia, un cult della commedia nera. Non potete resistere al fascino di Drugo.
Matrix (1999)
La fine del decennio. L’opposizione all’ordine canonico delle cose, la possibilità che esista qualcosa di più oltre a ciò che si vede. L’informatica all’epoca non era diffusa come oggi e l’hacker veniva visto come una persona enigmatica, un nerd un po’ mago che passa la vita in mezzo ad implausibilità informatiche. Qui l’hacker diventa un ricercatore dell’oscuro, di nuove vite. E’ il capostipite di una delle trilogie più famose del Cinema, è il cinema di Hong Kong fatto tutto di arti marziali e rallenty che si fonde alla fantascienza di P.K. Dick, è azione che si fonde alla filosofia è perfezione.