Quattro anni dopo gli eventi di Halloween Kills, Laurie Strode vive con sua nipote in serenità, anche se non è vista di buon occhio dalla comunità. Michael Myers non è stato più avvistato, ma la tranquillità dura poco quando un giovane babysitter viene accusato di omicidio.
Dopo due capitoli altalenanti, ma abbastanza compatti tra loro, questo mese è uscito nelle nostre sale l’ultimo episodio di questa saga che, dopo il meraviglioso capostipite, ha avuto pochi altri momenti felici. Halloween Ends non migliora la sorte e va a concludere questa storyline nel peggiore dei modi.
Di solito quando un prodotto non funziona, nel tentativo successivo si cerca di sistemare il tiro. Purtroppo non accade così. Se in Halloween Kills proprio quello che non funzionava erano i momenti di denuncia sociale raccontati in modo superficiale, banale e imbarazzante, qui non ne troviamo meno, ma molti di più con una scrittura che non è per niente migliorata, anzi!
Sembra di vedere La nascita del Male per imbranati, una sequela interminabile di momenti goffi, maldestri e cringe. Sembra che gli sceneggiatori stiano parlando a un gruppo di adolescenti immaturi, indossando dei vestiti più impegnati che non riescono a calzare.
Altro discorso da non sottovalutare: perché strutturare in maniera maniacale due capitoli nella stessa sera, con comparse del primo film che diventano comprimari nel secondo, se poi nel terzo non continui a parlare della stessa notte? Facendo questo salto temporale è come se venga annullato anche il lavoro precedente che, con alti e bassi, era abbastanza dignitoso. Dare tanta attenzione a un nuovo killer, togliendo importanza a Michael Myers è stata una scelta proprio sbagliata visto che, parliamoci chiaro, la saga è la lotta tra Laurie Strode e quest’ultimo.
Vedendo Halloween Ends, sembra non trovare più nulla del capolavoro originale che ha ispirato gli slasher nel corso dei decenni. In Halloween Kills c’era un tentativo, ricreando le scene degli anni ’70, presentando i sopravvissuti di quella prima notte…Qui viene annullato tutto, con il bellissimo personaggio di Lindsey che diventa una comunissima barista. Perché? L’unico momento che prende lo spettatore è lo scontro finale tra Michael e Laurie, interpretata da una sempre bravissima Jamie Lee Curtis, ma viene affrontato in maniera così rapida che ti lascia con dell’amaro in bocca. Un grande peccato!
Fosse stato un episodio a sé, Halloween Ends avrebbe avuto modo di esistere, ma messo come conclusione non sta in piedi. Cancella tutto il bello successo in passato e fa arrabbiare chi ha aspettato un intero anno per vedersi la degna conclusione della lotta tra bene e il male.
Che dire, certi episodi sequel più che un omaggio alla saga sembra l’esatto opposto: puro accanimento che va a sporcare quel poco di splendente creato nel corso dei decenni. Se dovete vedere un sequel la notte di Halloween, sparatevi Halloween: 20 anni dopo che è meglio.