Presentato lo scorso mese al TIFF (Toronto International Film Festival) NETFLIX ha rilasciato il suo documentario intitolato “Amanda Knox” che racconta l’omicidio di Meredith Kercher con successivo processo.
Amanda è colpevole o innocente? I registi Rod Blackhurst e Brian McGinn non prendono una posizione e si limitano a raccontare tutta la vicenda, dando la parola alla diretta interessata, ma anche Raffaele Sollecito, all’epoca fidanzato della star.
Sì, perché la Knox è diventata una star ed è questa la cosa inquietante: arrivare al successo per un omicidio. Perché purtroppo al giorno d’oggi anche gli indiziati di un omicidio e i killer diventano celebrità. Era questo, infatti, il movente che spingeva a uccidere l’assassino di “Scream 4”, ricordate?
Se non fosse stata una star, Amanda Knox non avrebbe avuto oggi un documentario prodotto da NETFLIX o un film tv del 2011 con protagonista Hayden Panettiere. I registi non sono i primi a strumentalizzare questa storia, ma glielo lasciamo fare visto che il documentario a conti fatti è molto interessante. Fa strano definire appassionante un prodotto del genere, ma il caso è stato così complesso che è impossibile non essere catturato dalla visione.
Molto bello il montaggio, la regia e interessantissimo il fatto di far parlare anche il Diavolo (la stampa) e l’acqua Santa (il procuratore): da una parte abbiamo Nick Pisa, giornalista allora del Daily Mail interessato più allo scandalo che alla verità, mentre dall’altra troviamo il procuratore Giuliano Mignini, il quale lavorava per l’esatto opposto, completamente disinteressato allo scandalo.
“Amanda Knox” è agghiacciante, visto che per una volta vediamo nei dettagli una storia vera, cruda, violenta, che ha avuto risonanza mondiale a causa di una stampa assatanata. Non è un processo di Law & Order o un omicidio che deve risolvere Jessica Fletcher. E’ la verità. Un documentario molto bello da vedere, anche se spesso tratta la Knox come vera vittima.
Disponibile su NETFLIX