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Corti: Ultracorpo / Desktop – Michele Pastrello

michele pastrello

Max Payne entra a gamba tesa in JAMovie parlandoci di due corti nostrani… benvenuto Max!

ULTRACORPO – BODYSNATCHER di Michele Pastrello (Italia, 2011, 29 minuti)

Un uomo, disoccupato, spende i pochi soldi guadagnati (con lavoretti in nero) andando con prostitute. Un giorno si reca in un appartamento ad aggiustare le tubature del lavandino di un ragazzo omosessuale, e fa cosi’ la sua conoscenza. Dopo quell’incontro cominceranno a capitargli cose alquanto strane…

Seguo il conterraneo Michele Pastrello ormai da tempo, esattamente dal 2006, cioè quando vidi per la prima volta un suo cortometraggio, NELLA MIA MENTE. Da 10 anni vado dicendo che i suoi cortometraggi sono tra le cose più interessanti nel frastagliato (e mediocre) panorama del cinema indie italiano, horror e non solo. Pastrello è molto ma molto al di sopra della media delle produzioni tricolori, sia per tecnica che per “contenuti”. ULTRACORPO è l’ennesima conferma di un regista, poco visto e poco considerato, ma che non sbaglia un colpo. E che un giorno spero di vedere al lavoro per un lungometraggio!

Nel corto in questione il regista trevigiano affronta, in chiave fantascientifica il delicato tema dell’omosessualità. L’evidente rimando al fanta-horror L’INVASIONE DEGLI ULTRACORPI di Don Siegel, per quanto azzeccato, non caratterizza il corto come semplice opera di genere, di serie B. E’ qualcosa di piu’.

L’approccio al tema non è per niente banale e macchiettistico. Al contrario, nonostante la cornice sci-fi, è duramente e drammaticamente realistico.

Fino alle terribili conseguenze, che di fantascientifico hanno ben poco: per rendersene conto basta leggere la cronaca nera dei quotidiani.

A dare maggiore spessore ad ULTRACORPO è la splendida fotografia di Mirco Sgarzi, tra l’opprimente ed il “crepuscolare”, assolutamente perfetta. Bravi tutti gli attori meno (paradossalmente) il protagonista, Diego Pagotto (volto ormai noto del cinema italiano), dal quale mi aspettavo molto di piu’.

Voto: 8/10.

DESKTOP di Michele Pastrello (Italia, 2014, 4 minuti)

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Scorci di vita di una donna ed di un uomo che scorrono parallelamente, ma che forse sono destinati ad incrociarsi. Lei è una impiegata d’ufficio, lui vive isolato tra le montagne…

Breve cortometraggio di Michele Pastrello (3 minuti e 54 secondi), l’ennesimo piccolo gioiellino. Questa volta il regista abbandona le tematiche horror, approdando in territori da lui gia’ esplorati (la solitudine, le tecnologie, l’ambiente), ma non cosi’ approfonditamente.

DESKTOP ha l’enorme pregio di raccontarci, in pochi minuti e in modo lucido e “chirurgico” la solitudine dei nostri tempi, potenziata dall’uso eccessivo delle tecnologie. Ma ci racconta anche del distacco dell’uomo (anzi, in questo caso, della donna) dalla natura. Oltre a cio’ la “coppia” del film ci spinge anche a pensare al bisogno d’amore che attanaglia tutti noi, e alla possibilità un giorno di trovarlo, spezzando quel circolo vizioso che sembra soffocarci.

La regia di Pastrello è clamorosamente impeccabile: il montaggio alternato e “in crescendo” ci accompagna vorticosamente verso il geniale finale. Roba da leccarsi i baffi.

Voto: 8,5/10.