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Tutti gli uomini di Victoria – la recensione in anteprima

Victoria è un avvocato penalista che deve districarsi quotidianamente tra tanti drammi: dal calo del desiderio sessuale, compensato con incontri casuali e fugaci, agli assalti di un ex marito che prova a sfruttare, anche economicamente, i risvolti scabrosi della loro passata relazione. Accetta di difendere un suo amico, affidandosi a due improbabili testimoni, uno scimpanzé e un cane dalmata, vince e inciampa in un nuovo dramma.

“Vorrei capire quando è cominciata ad andare a rotoli la mia vita”

Con queste parole si apre Tutti gli uomini di Victoria, secondo lungometraggio della regista Justine Triet, interpretato da Virginie Efira e Vincent Lacoste e distribuito in Italia da Merlino Distribuzione.

La pellicola, inoltre, ha aperto la settimana della critica al Festival di Cannes 2016, ottenuto cinque candidature ai Cesar e una candidatura ai London Critic.

Noi di Jam abbiamo visto il film in anteprima, la pellicola uscirà nelle sale italiane il 25 Gennaio, e quella che state per leggere è la nostra recensione.

Qui sotto, nell’attesa, potete gustarvi il trailer:


VICTORIA

Victoria è il ritratto di una donna in carriera moderna. Apparentemente in pieno controllo e soddisfatta della propria vita, risulta però, con lo scorrere del film, l’esatto opposto. È una donna sull’orlo di una crisi esistenziale, intrappolata tra mille impegni lavorativi, che mal si conciliano con la crescita di due bambine piccole, e i frequenti ma fallimentari incontri occasionali con uomini conosciuti su Internet.

Sempre alla costante ricerca di un momento di effimera felicità.

Grazie alla regia sapiente e delicata di Justine Triet, lo spettatore, pur sorridendo parecchio, affronta ed assorbe temi di scottante attualità. La solitudine, le relazioni (sempre più spesso disfunzionali) tra uomo e donna, la gestione e la crescita dei figli, il sesso come tappabuchi emotivo, sono argomenti affrontati con lucidità e intelligenza che rimangono impressi anche dopo la fine del film.

Ultima nota di merito va a Virginie Efira (già in Elle di Paul Verhoeven). Da anima, corpo e sangue nell’interpretare Victoria donando al pubblico una prova da grande attrice.

GLI UOMINI

Protagonista in negativo di questa commedia è il mondo maschile. Victoria è letteralmente circondata da uomini inetti, folli e pericolosamente vicini all’idiozia.

Nel lungometraggio tre sono gli uomini fondamentali, per un motivo o per un altro, nella vita di Victoria.

Abbiamo l’amico di lunga data Vincent (interpretato da Melvil Poupaud) accusato dalla compagna di tentato omicidio durante un matrimonio ed è lui, chiedendo a Victoria di difenderlo in tribunale, ad innescare gli eventi che porteranno la bella avvocatessa ad un passo dal baratro.

L’ex marito David (Laurent Poitrenaux), padre assente e opportunista, metterà nei guai Victoria scrivendo e raccontando sul suo blog, fregandosene di ogni tipo di privacy, avvenimenti privati accaduti durante il matrimonio. 

Per ultimo c’è Sam (Vincent Lacoste), ragazzo di cui si sa poco o nulla (è un ex spacciatore ed ex cliente di Victoria) che pian piano entrerà a far parte della vita dell’avvocatessa. Non posso dire molto senza cadere nello spoiler ma, pur essendo di fatto il coprotagonista è il personaggio che mi ha convinto meno, mancando del tutto di carisma.

Una menzione speciale va a due piccoli, ma spassosi, personaggi: il gigantesco “Caldo e cerebrale 75” ennesima conquista online di Victoria e l’agopunturista fuori di testa. Le due scene con loro protagonisti sono da sentirsi male dalle risate.     

IN CONCLUSIONE         
Tutti gli uomini di Victoria, all’accensione delle luci in sala, si dimostra una brillante e gradevole commedia. Una buona recitazione, personaggi mai banali e una storia ricca di spunti di riflessione elevano il film dal marasma delle commedie mediocri conquistando un posticino nel cuore dello spettatore. Dategli una possibilità e non ve ne pentirete.
VOTI FINALI
voto:
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Amante da sempre di cinema e cresciuto nel buio e nella quiete dellʼunica sala cinematografica del paese, vivo lʼapprodo su JAMovie come un regalo, tardivo, da parte del Dio del cinema per tutti i giorni spesi a smontare, pezzo per pezzo, film osannati da tutti (chiedere ad Avatar per informazioni). Curioso su tutto ciò che riguarda lʼintrattenimento e grande appassionato di comics e manga, non ho un categoria cinematografica preferita ma amo particolarmente i film cult, lʼanimazione e la commedia trash italiana. Ultimo grande amore? Netflix!