Il regista danese Nicolas Winding Refn sa come accattivare, stuzzicare ed eccitare mentalmente il pubblico. Ha fatto sempre parlare di sé da film a film e ha diviso sempre sia il pubblico che la critica come ogni Grande Artista che si rispetti.
“Drive” è il film preferito di gran parte dei cinefili di oggi, “Solo Dio Perdona” ha stordito molti… A venti anni tondi tondi dal suo debutto, Refn ci regala un’altra opera d’arte intitolata “The Neon Demon“. Dove si classificherà? Cult o passo falso? Direi assolutamente la prima!
Il film parla di Jesse, un’aspirante modella che arriva a Los Angeles sperando di fare carriera. Colpisce subito per carisma, innocenza, naturalezza e conquista fotografi e stilisti attirandosi le invidie delle sue colleghe più ‘anziane’. Riuscirà a sopravvivere in questo Mondo sporco, ma affascinante?
Come suggerisce il nome, questo horror è un’orgia accattivante di neon, glitter e…morte! Ci viene presentato un mondo di contrasti e sicuramente il regista danese si espone dando un parere assolutamente negativo. Sembra una giostra di morti viventi e ce lo fa notare, per esempio, riprendendo nella prima parte un servizio fotografico con fotografi, operatori e modella completamente immobili, senza vita.
Ogni personaggio vuole succhiare linfa dalla splendida ed eterea protagonista… l’unica innocente e vergine, la quale è consapevole della propria bellezza e non lo nasconde. Jesse mano a mano discende negli Inferi mentre sale sempre di più verso il successo.
La sua prima sfilata le cambia la vita! Da questa scena notiamo chiaramente un cambiamento negli occhi della ragazzina: da preda sembra diventare cacciatrice e -perché no?- seduttrice! Quella che all’apparenza sembra una sequenza senza senso è in realtà intrisa di significato. La sfilata ci viene presentata completamente al buio con solo le modelle visibili. Jesse inizia a cambiare mano a mano che sfila, una specie di iniziazione, una sorta di rituale che si conclude con lei che bacia la sua figura allo specchio, un Narciso al femminile contemporaneo.
Se può sembrare poco realistico il repentino cambiamento della ragazzina bisogna pensare l’età…solo sedici anni! Basta poco per montarsi la testa. Da quel momento non si imbarazza più al pensiero di essere desiderata da tutti. Anzi, tutto questo le dona linfa vitale. Finisce l’innocenza e la situazione precipita sempre di più! Continua a sfuggire dal sesso anche se inizia a entrare nei propri sogni (o incubi). La scena della fellatio con il coltello è la prima di tante scene malate e dannatamente spiazzanti destinate a diventare cult.
Il sesso è una componente palpabile di “The Neon Demon“, ma Refn decide di non mostrare assolutamente nulla a eccezione di un’altra scena agghiacciante con protagonista una ragazza con un cadavere. Curiosa come scelta.. ma attenzione a tutti quelli che non hanno visto ancora il film e che storcono il naso leggendo queste cose! La grandezza del regista sta nel non cadere mai nel volgare e nel brutto da vedere e queste scene acquistano un’inaspettata sensualità. La tanto chiacchierata scena del cannibalismo non è assolutamente fine a se stessa. Cosa spinge l’invidia e il voler essere chi non possiamo essere?
Refn è un grande esteta e lo mostra regalandoci meravigliosi fotogrammi, dal primo all’ultimo secondo. Lo spettatore si ritrova voyeur di questo mondo così attraente, drogandosi di cotanta bellezza e maestria.
Ogni membro del cast funziona alla grande, dalle meravigliose e brave ragazze (perfetta Elle Fanning e bravissima, come sempre, Jena Malone) a un ritrovato Keanu Reeves e ogni cosa, ogni dettaglio è meravigliosamente al suo posto, come solo il grande Refn sa fare. La colonna sonora di Cliff Martinez è meravigliosa. La migliore dell’anno insieme a quella composta da Pemberton per “Steve Jobs“.
“The Neon Demon” è una parabola sulla bellezza che uccide, sulla negatività del mondo della moda, richiamando in modo assolutamente convincente il cinema di Dario Argento ai tempi d’oro nella parte thriller/horror. Un moderno “Suspiria” con tacco 12 e un’orchestra eccitante di neon. Quasi due ore di estasi pura! Sicuramente il film del 2016, una grandiosa opera d’arte che divide come ogni grande film che si rispetti.
Leggete la recensione del film a cura di Dr.Gabe andando qui!