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The Marksman – Un uomo sopra la legge – La Recensione

Jim Hanson (Liam Neeson) è un ex cecchino scout del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e un fiero veterano della guerra del Vietnam.

Un brav’uomo che sta per perdere la sua fattoria, lungo il confine tra Arizona e Messico , perché le spese mediche della defunta moglie, lo hanno finanziariamente messo al tappeto. Oltre al dramma anche la beffa per questo vecchio conservatore dal cuore tenero, che ha 90 giorni per trovare i soldi necessari a salvare il bestiame e la terra appartenuta a lui e alla donna che amava. Un giorno due immigrati illegali attraversano il confine proprio nella sua terra.

Sono Rosa (Teresa Ruiz) una giovane madre e il suo piccolo figlioletto Miguel (Joe Perez), che stanno fuggendo disperatamente da un brutale cartello messicano. La gang capitanata da un boss pazzo sociopatico di nome Mauricio (Juan Pablo Raba), riesce ad uccidere proprio sotto gli occhi del veterano, la giovane donna. Ora le sorti del piccolo Miguel sono affidate ad un indirizzo che Rosa ha scritto su un foglietto e ad una promessa che, in fin di vita, è riuscita a strappare al Jim. L’improbabile coppia inizierà un lungo on the road verso Chicago, dove “fanno degli ottimi hot dog” e dove la famiglia di Miguel potrà occuparsi del piccolo orfano.

Opera seconda di Robert Lorenz, dopo il solido Di nuovo in gioco del 2012 (risposta eastwoodiana al progressista Moneyball), The Marksman (in italiano “Un uomo sopra la legge”) risente molto del mentore storico di Lorenz.

Il regista di Chicago è stato infatti collaboratore di Clint per anni, producendo pellicole come Mystic River, Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima, con i quali si è guadagnato ben tre nomination agli Oscar.

Questa nuova pellicola è un classico road movie che si può affiancare alla  trilogia di Taylor Sheridan (Sicario, Hell or High Water e Wind River) sulla moderna frontiera americana con lo stile e i saggi consigli cinematografici del vecchio maestro.

Il riferimento più immediato di The Marksman è infatti Un mondo perfetto del 1993, oltre ad una serie di riconoscibili stilemi tipici del cinema di Clint Eastwood.

Ma anche se The Marksman rimane un film solido e piacevole, con un antieroe triste e col grugno à la Clint, la pellicola di Lorenz risente di una certa prevedibilità narrativa, della mancanza di plot twist e di quella vena poetica che avrebbe permesso al film di uscire oltre i margini del buon compitino.

Due considerazioni a margine: anonima la parte di Katheryn Winnick, bellissimo il finale.

The Marksman non è tempo perso ma dovendo scegliere, molto meglio rivedere le avventure di Butch e Buzz in quel fo**uto A Perfect World, pellicola tra le più sottovalutate del maestro Eastwood.