In una città di campagna al confine con una terra magica, un giovane promette alla sua amata che le recupererà una stella caduta come pegno del suo amore. Quando si avventura nel regno magico non sa ancora che altri stanno cercando la stessa stella.
E’ approdato qualche settimana fa su Amazon Prime Video il fantasy Stardust del 2007, un film molto amato ma rimasto sempre un po’ in seconda fila dalla grande folla. Un vero peccato perché è uno dei fantasy più belli del nuovo millennio.
Amore, potere e vita eterna fanno a gara in un film magico, epico, divertente e romantico.
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman, Stardust è magia allo stato puro. Un film corale molto originale dove viene messa tanta carne sul fuoco, ma viene gestito tutto molto bene. Si nota da subito la mano del regista Matthew Vaughn, lo stesso che qualche anno dopo ci regalerà Kick-Ass e il franchise di Kingsman, col suo british humour che si fonde con l’azione e il romanticismo.
Inutile fare paragoni col romanzo di partenza visto che anche lo stesso autore, appena si rese conto che era impossibile adattare in maniera fedele il libro, diede il permesso a Vaughn e a Jane Goldman di sfoltire e modificare. Gaiman dichiarò di essere contento di questo film, definendolo versione di un universo parallelo del suo romanzo. Proprio lui ha scelto il regista, storico produttore dei film di Guy Ritchie, anche se all’inizio era previsto Terry Gilliam che poi declinò per I fratelli Grimm e l’incantevole strega. Chapeau a Neil Gaiman che ha dato fiducia a Vaughn, quasi debuttante come regista.
Come scritto sopra, diverse tematiche si intrecciano in Stardust e c’è un ritmo costante e sempre di più intrigante.
E’ un continuo crescendo di epicità, azione, romanticismo, il tutto allacciato da una serie di gag molto divertenti. Vaughn è il regista perfetto per gestire tutto questo materiale che regala allo spettatore tante emozioni e sensazioni. Bellissime le location tra Scozia e Islanda che fanno catapultare lo spettatore nella storia. La bellezza di Stardust sta anche nella grande cura dei dettagli come il sangue di colore blu del nobile ucciso.
Grandioso il cast capitanato dall’allora debuttante Charlie Cox, poi consacratosi con la serie Daredevil, e dall’eterea Claire Danes, perfetta stella Yvaine. Insieme hanno una grande chimica e fanno sognare chi guarda. I comprimari sono di gran lusso partendo dai divertentissimi Rupert Everett, Jason Flemyng (attore di una versatilità spiazzante), Henry Cavill e continuando con Mark Strong, Ricky Gervais, Peter O’Toole e Sienna Miller nei panni della smorfiosa Victoria.
Stardust, però, merita di essere visto già solo per le grandi performance impeccabili di Michelle Pfeiffer nei panni della strega Lamia e di Robert De Niro come Capitan Shakespeare. Un personaggio scritto in maniera bellissima che ci regala anche un bell’insegnamento senza cadere – più di tanto – nel cliché. Senza dubbio una delle prove comiche più riuscite di De Niro.
Questo è un fantasy un po’ atipico per quanto molto presente la componente romantica rispetto a quella epica. C’è grande costruzione, in fase di sceneggiatura, per quanto riguarda i personaggi e si finisce per innamorarsi di loro, buoni o cattivi che siano. Bellissimi i costumi di Sammy Sheldon perfetti nel dare ancora di più vita agli interpreti. Anche qui colpisce la cura dei particolari, come il numero sette presente sia sui bottoni che nei ricami del gilet (numerazione romana) di Septimus. Da applausi!
Ciliegina sulla torta di questo film divertente, magico e romantico è la canzone Rule the World dei Take That, perfetta per i titoli di coda.
Impossibile non recuperare, e amare, Stardust. Un fantasy bello come pochissimi altri. Vedere e adorare per credere.