Maltrattata dalla sua crudele matrigna e dalle sorellastre, Cenerentola sogna di partecipare al ballo reale.
Approdato lo scorso mese su Disney+ il grande classico introvabile, almeno in Italia, Cenerentola di Rodgers e Hammerstein del 1997, remake per la tv dell’omonimo musical del 1957 che aveva Julie Andrews nei panni della protagonista.
Un classico intramontabile e imperdibile molto all’avanguardia vista la presenza di un cast multirazziale.
E’ inutile soffermarsi sulla storia, conosciuta anche da tutti, ma quello che colpisce è la qualità della realizzazione. Splendida la colonna sonora dei grandi Rodgers e Hammerstein, autori di grandi musical storici tra cui Tutti insieme appassionatamente, che ha dei grandi pezzi cantabili e bellissimi duetti. Bellissima la resa vocale degli interpreti, ognuno perfetto per la propria parte, dove il colore della pelle passa in secondo piano vista l’ineccepibilità della performance. Non dimentichiamo che è un film tv degli anni 90! Non ci interessa come mai il principe sia filippino con una madre di colore e un padre caucasico. Tutto funziona, punto.
Se Brandy è deliziosa come Cenerentola, Paolo Montalban è affascinante come Principe e insieme formano una coppia credibile e da sogno. Bravissimo Jason Alexander come capo comico nel ruolo di Lionel e simpaticissime le sorellastre interpretate da Veanne Cox e Natalie Desselle. Questo cast si chiude con un trio di fuoriclasse come Bernadette Peters, una delle migliori matrigne di sempre, Whoopi Goldberg come regina e la divina Whitney Houston come fata madrina, anche produttrice del film.
Fosse uscito ai giorni nostri, questo Cenerentola sarebbe sommerso da polemiche sterili di troppo buonismo e blackwashing, come successo con Bridgerton.
Anche per questo, Cinderella sembra più avanti, anche se uscito in tv ventiquattro anni fa, dei tempi odierni. Poi è veramente un onore vedere in scena, nel salotto di casa, artisti del calibro della Houston e della Peters. Sì, perché questo non è un film ma uno spettacolo vero e proprio. Le coreografie sono sbalorditive, curate da Rob Marshall, lo stesso che anni dopo diventò regista punto di riferimento per quanto riguarda i musical cinematografici visti i suoi lavori esemplari come il capolavoro Chicago, il sottovalutato Nine, il bellissimo Il ritorno di Mary Poppins e l’atteso live action di La Sirenetta che sta subendo da mesi le stesse polemiche di blackwashing.
I costumi di Ellen Mirojnick, adorata nei mesi scorsi proprio nel suddetto Bridgerton e costumista di film cult come Basic Instinct e Showgirls, sono opere d’arte, grandi esplosioni di colore dal design pazzesco e originale. Un trionfo sotto ogni punto di vista che rendono il film ancora più iconico.