Seven sisters presenta un futuro distopico da manuale: si figlia troppo. Quindi non c’è abbastanza da mangiare, e il cambiamento climatico, e moriremo tutti. Cosa fare?
Easy: chi fa più di un figlio si vede la prole, dal secondogenito in poi, messa in stanby criogenico fino a tempi migliori.
Peccato che i trattamenti agli alimenti per garantire cibo per tutti hanno avuto come effetto collaterale il proliferare di parti gemellari…neanche a dirlo, protagonista del film è un film di 7 sorelle, che per sopravvivere escono un giorno a testa della settimana. Indovinate chi sparisce all’inizio del film?
Fa piacere che nel nostro Paese qualcuno ci abbia creduto, e che Seven sisters giungerà in sala anzichè dirattamente su Netflix come in altre nazioni: questo perchè il film sorprende, sfruttando al meglio il budget non stellare e il suo cast.
Noomi Rapace si fa il mazzo per caratterizzare ben sette personaggi (oggi si sa: personalità multiple is the new ingrassare a caso, per dimostrare le proprie capacità attoriali), anche se il trucco e parrucco e lo stile delle varie sorelle le aiuta il compito non di poco
tipo badass sister: mena, salta e spara
Ma parliamo delle sorprese: i toni sono oscuri e opprimenti come dovrebbero, con pioggia e tensione costanti. A perfetto coronamento di questo, il tasso di violenza è importante, ma mai gratuito.
le sorelle sono braccate senza pietà, volano occhi, pezzi di dita, esplodono cose e tutto è ben visibile. E la regia non ci nasconde niente!
Atro fattore vincente è il ritmo frenetico, coaudivato dal fatto che la nostra eroina viene stesa in modo più o meno permanente, per poi essere prontamente sostituita da un suo alter-ego con l’acconciatura diversa.
Da vedere.