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Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar

Pirati dei Caraibi - la Vendetta di Salazar

Spinto in una nuova avventura, uno squattrinato capitano Jack Sparrow viene travolto dai forti venti della sfortuna quando dei pirati fantasmi guidati da un suo vecchio nemico, il terrificante capitano Salazar, scappano dal Triangolo del Diavolo determinati a uccidere tutti i pirati del mare e bramosi di vendetta nei suoi confronti. L’unica speranza di sopravvivenza del capitano Jack risiede nella ricerca del leggendario Tridente di Poseidone, un potente artefatto che dona al suo possessore il controllo sui mari.

Quinto capitolo della saga cinematografica basata sull’omonima attrazione dei parchi Disney nata nel 2003 e che complessivamente ha già incassato più di 4 miliardi di dollari.

Alla regia non troviamo Gore Verbinski(regista storico della saga fino al 3 film qui presente solo come produttore)ma il duo danese Ronning/Sandberg(Banditas)al loro primo vero Blockbuster.

Cast come sempre di richiamo oltre l’immancabile Jonny Depp/JacK Sparrow(La fabbrica di cioccolato)tornano a ricoprire ruoli storici sia Orlando Bloom(Il signore degli anelli)sia Geoffrey Rush(La migliore offerta)rispettivamente Will Turner e il capitano pirata Hector Barbossa.

New entry i giovani Brenton Thwaines(Maleficent)che interpreta Henry Turner e Kaya Scodelario(maze runner)l’astronoma orfana accusata di stregoneria Carina Smyth.

Nei panni di Armando Salazar-il non morto più vendicativo del mar dei Caraibi-abbiamo il premio oscar Javier Bardem(Non è un paese per vecchi).

Pirati dei Caraibi – la vendetta di Salazar parte male già dal titolo. In lingua originale il sottotitolo è “dead man tell no tales” e quella che può sembrare una differenza di poco conto cozza terribilmente durante la prima mezz’ora di film. Alcuni personaggi non fanno altro che ripetere che i “morti hanno parlato”,ammiccando pesantemente e creando il contrasto con il sottotitolo inglese, mentre noi spettatori italiani aspettiamo la fantomatica vendetta del matador del mar. Applausi scroscianti per gli adattatori del titolo.

Superato questo primo scoglio si entra nel vivo del film, peccato che la trama sia cosi striminzita e piena di forzature che non ti faccia appassionare per nulla a quello che succede sullo schermo. Il film ripropone il meccanismo classico della saga dove una serie di minacce, richieste ed obblighi tra i personaggi li fa convergere verso l’oggetto desiderato da tutti.

Uno dei punti più bassi il film lo raggiunge quando Jack, Carina ed Henry si ritrovano per la prima volta tutti e 3 insieme. La pellicola non da una motivazione plausibile ma con una serie di eventi (forzati) fa si che uniscano le loro forze. 

Altro tasto dolente è il ritorno dei personaggi storici.

Capitan Barbossa è utile alla trama ed è protagonista di un colpo di scena “telefonato”verso la fine del film.

Ritagliate due comparsate ai personaggi di Orlando Bloom(Will Turner) e Keira Knightley(Elizabeth Swann). Se il primo è il motore che fa partire il film, il cameo della Knightley serve solo per dare al finale quell’atmosfera alla “volemose bene” che tanto piace alla Disney.

Simpatico e francamente irriconoscibile Paul McCartney nei panni di Zio Jack. Giusto il tempo di raccontare una barzelletta e scompare per sempre dal film.   

Se fino a questo punto, tutto sommato, si possono accettare questi difetti(stiamo pur sempre parlando di un blockbuster tratto da una giostra)il colpo definitivo lo sferra Johnny Depp.

Dimentichiamo l’istrionico attore dei primi film, il malinconico Edward mani di forbice, il bizzarro Willy Wonka da qualche anno  a questa parte Depp, semplicemente non ha più voglia di recitare con passione e credibilità.

Questo Jack Sparrow è oramai diventato una miserabile macchietta, relegato a far battute sul prurito intimo e protagonista di gag tristi(un gabbiano lo usa come latrina). Non ha nulla del personaggio carismatico e affascinante che la gente ha imparato ad amare e vedere sia l’attore, che il personaggio, ridotti cosi è un colpo al cuore.

Grande delusione anche per il villan Salazar. Bardem ci prova a dare uno spessore importante al personaggio che risulta molto accattivante dal punto di vista estetico ma con la personalità di un pezzo di carta velina. Sono inoltre spiegate in modo orrendo sia le motivazioni che lo spingono a “vendicarsi” sia la maledizione che subisce.

Allo spettatore non rimane che accettare silenziosamente tutte le decisioni del film anche di fronte alle situazioni più assurde.

Per fortuna non ci sono solo note negative.

Piacevole sorpresa i due giovani protagonisti.

Carina è il prototipo classico dell’eroina Disney. Donna di scienza dal carattere forte ed indipendente, si contrappone dall’inizio alla stupidità e alla superstizione della società che la circonda e per questo, viene perseguitata e tacciata come strega.

Henry Turner è il classico giovanotto disposto ad affrontare indicibili pericoli pur di salvare il padre e liberarlo dalla maledizione che lo attanaglia. Risulta inaspettatamente subito simpatico. I due personaggi avrebbero avuto bisogno di una caratterizzazione psicologica più approfondita, ma probabilmente è stata una cosa voluta dalla produzione in previsione di un futuro film.

Altra nota di merito: lo sfavillante comparto visivo.

BELLISSIMO.

Dalle navi, alla ciurma dei non morti, arrivando fino alle battaglie in mare è uno spettacolo per la vista. Una computer grafica funzionale di alto livello fa strabuzzare gli occhi a grandi e piccini.

La Disney su queste cose è una garanzia.

Buona anche la colonna sonora anche se non ai livelli di quella di Hans Zimmer nei primi 3 film.

in conclusione la domanda è: 

Serviva un altro film sui Pirati Dei Caraibi?

NO

Ma si sa ad Hollywood si deve “battere il ferro finché è caldo”.

Pirati dei Caraibi-La vendetta di Salazar è un film sostanzialmente inutile, migliore rispetto al quarto capitolo, ma che da la sensazione di già visto per tutti i 135 minuti. 

 

Articolo a cura di: Daniele Longarini