Autobahn, ovvero: tutti avete il sacrosanto diritto di saltare gli impegnativi titoli in corsa all’ Oscar per dedicarvi a una pellicola dove cervello e sentimenti non hanno posto. Per dirla breve, Autobahn è la cosa più vicina a questo telefilm dei bei tempi andati
Scherzi a parte, il film usa la storia d’amore tra il protagonista Nicholas Holt e la sua bella (Felicity Jones, praticamente un’altra persona da bionda) come pretesto per infilare una scena action dietro l’altra. Niente da ridire su questo, gli stunt sono notevoli e quasi tutti veri; vi faranno bene al cuore se amate l’action -e le belle auto-.
Il tono del film è molto leggero, sebbene di base ci sia una corsa contro il tempo per salvare la morente donzella; Tale leggerezza viene data da due fattori che potenzialmente potranno far storcere il naso: la quasi totale assenza di sangue, e Ben Kingsley. Mentre è chiaro che sia lui che Hopkins si siano divertiti nella parte,
immagino che al signor Lecter avranno chiesto più o meno di dire cose a caso con l’enfasi che tanto lo contraddistingue; il risultato è a tratti straripante, manco fosse Marlon Brando dall’isola del Dr. Moreau.
Per Sir Kingsley, invece, la parte è più vicina al fratello balordo del ‘Mandarino’ da Iron Man 2… grandioso come sappia spaziare a livello di attore, ma forse un po’ tanto sopra le righe.
Tutto questo nulla toglie a un film nato per il puro intrattenimento: con Autobahn l’adrenalina è garantita, e non avrete pensieri dai titoli di testa a quelli di coda.