Ariel, la figlia minore di Re Tritone, è una sirenetta con un desiderio di avventura. Un giorno, mentre scruta dei marinai, si innamora del Principe Eric. Determinata a scoprire com’è “vivere là”, la giovane farà un patto con Ursula, la strega dei mari.
Tanto atteso e tanto inutilmente discusso, esce finalmente nelle sale di tutto il Mondo il nuovo remake live action di La Sirenetta il quale segue in maniera rispettosa e fedele il film d’animazione originale del 1989. Ne sarà valsa la pena? Assolutamente sì!
Molto probabilmente ci troviamo di fronte al miglior remake live action prodotto finora.
In perfetto equilibrio tra il mostrare fedelmente il classico e aggiornare/ampliare la storia, è senza dubbio il modo migliore di dare nuova linfa a una storia così tanto amata da intere generazioni. E’ un magico viaggio sopra e sotto l’oceano che cattura lo spettatore per due ore abbondanti senza affaticarlo. Ti fa tornare bambino con scene già conosciute e altre aggiunte che sono veramente graziose.
La sirenetta dimostra che non c’è per forza bisogno di modificare il prodotto iniziale per colpire il segno.
Quante volte abbiamo ingoiato il rospo con storyline ampliate pressoché inutili o modifiche narrative tanto per aggiungere qualcosa. Qui non succede: viene rinfrescato e allargato quello che già conoscevamo, aggiungendo dettagli molto interessanti riguardanti Eric con la sua sete di scoperta e avventura. E’ emozionante ed estremamente romantico, ma anche realistico, come viene gestita la love story tra principe e principessa: non è solo amore a prima vista, ma condivisione di desideri, gusti, interessi…il completarsi. Colpisce per delicatezza già la scena del salvataggio con lei che abbraccia lui svenuto in mezzo al mare in tempesta con le onde che li coprono…ma loro rimangono lì, uniti e fermi.
Finalmente ci ritroviamo, poi, di fronte a una rilettura di una storia che ha ancora intatti tutti gli archetipi della fiaba: buono, cattivo, aiutante comico. I ruoli sono ben definiti e non addolciti come spesso è capitato in prodotti di dubbia qualità come Maleficent.
Un vero peccato, però, che non esca al massimo il grande talento di Rob Marshall: ci si aspettava più momenti à la Broadway invece il regista fa in maniera convincente il suo ruolo senza aggiungere molto di suo. Si nota la sua provenienza da coreografo giusto nelle ottime sequenze di In fondo al mar, Baciala e vagamente nella canzone di Ursula quando sceglie di far usare all’interprete delle movenze da Cabaret. Avrebbe potuto osare di più anche se è giusto notare come segue con attenzione Ariel mentre scopre, e si innamora, del nostro mondo. Sicuramente la seconda parte ancora più convincente della prima, il film non smette mai di stimolare lo spettatore.
Senza dubbio, La sirenetta ha anche il migliore cast visto in un remake live action.
Convince, con riserva, Javier Bardem e Jonah Hauer-King è un bello che spesso non balla anche se preciso per il ruolo, sia come estetica che come età. Dall’altra parte troviamo due interpretazioni veramente iconiche che fanno la differenza: Melissa McCarthy ci dona l’interpretazione della vita nei panni di Ursula così deliziosamente perfida, drama queen, simpatica. E’ ipnotica, non riesci a non guardarla mentre è in scena. Dall’altra parte troviamo Halle Bailey sublime come Ariel: estremamente espressiva, delicata, spontanea. Riesci a leggere nei suoi occhi la determinazione, l’amore, la curiosità. Entrambe le attrici non interpretano il personaggio, lo sono! Dovrebbe essere sempre così. Recitano con ogni centimetro del loro corpo. Degna di nota l’ottima Jessica Alexander nei panni di Vanessa, la quale si fa ricordare anche nel poco minutaggio.
Altro grande difetto, forse il più grande, è il doppiaggio italiano: nessuna voce cantata ha la teatralità per interpretare i brani. Yana C e Simone Iuè, doppiatori nel cantato di Ariel e Eric, si limitano a fare le note tecnicamente giuste senza aggiungere interpretazione, espressività. Facendo così viene completamente appiattita Parte del tuo mondo: si vede Halle Bailey espressiva con una voce completamente scollata. Non così fallimentare Mahmood, divertentissimo come Sebastian, mentre meravigliosa Simona Patitucci (colei che doppiò Ariel nel film d’animazione) nel dare voce a Ursula. L’unica che vive completamente il personaggio, assolutamente perfetta. Sempre convincente Alessia Amendola, questa volta come voce di Scuttle.
Colonna sonora assolutamente deliziosa e da ascoltare, sia per apprezzare pienamente la voce divina di Halle Bailey che per assimilare i nuovi brani convincenti scritti da Alan Menken e Lin-Manuel Miranda. Se la canzone Wild Uncharted Heart grida Broadway da tutti i pori, il talento di Miranda brilla ancora di più nel rap di The Scuttlebutt.
Assolutamente, La sirenetta non scompare per niente di fianco al film d’animazione originale. Lo spettatore torna bambino e vive ancora di più le vicende dei protagonisti, si trova in nave a lottare con loro in quel meraviglioso combattimento finale molto suggestivo, ma anche a ballare insieme ai pesci durante In fondo al mar.