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La nave sepolta, elegante e raffinato viaggio tra scoperta e perdita – La recensione

Mentre la seconda guerra mondiale è alle porte, una ricca vedova chiede a un archeologo di occuparsi degli scavi nella sua proprietà.

Uscito il 29 Gennaio su Netflix, La nave sepolta (The Dig) è tratto dal romanzo di John Preston – ancora inedito da noi – e ha racimolato ben nove nomination nella longlist dei BAFTA. Che dire, un film da non perdere!

Elegantissimo, raffinatissimo e malinconico, un racconto dove lo scavo è solo un mezzo per parlare di altro.

La nave sepolta è un film splendido – senza dubbio – diretto, scritto e interpretato in maniera eccellente. La sceneggiatura è firmata dalla drammaturga inglese Moira Buffini, che in passato ha scritto film meravigliosi come Tamara Drewe, Byzantium e Jane Eyre con Mia Wasikowska e Michael Fassbender. Come i primi due titoli citati, anche questo è un racconto corale. Molto metaforico, appena viene aperto lo scavo iniziamo a conoscere storyline diverse, ognuna con la propria situazione, problematica o meno. Quindi lo script si muove parallelamente, e meravigliosamente, tra l’avanzamento della scoperta archeologica e la vita delle persone coinvolte.

Carey Mulligan, Archie Barnes e Ralph Fiennes
Indubbiamente poetico, lo scavo è presagio di morte dell’individuo, ma anche dell’amore.

Interessante, questa metafora che gira intorno alla fossa senza mai cadere del dramma strappalacrime. Non è un film triste, ma decisamente malinconico visto che sappiamo anche come sia stata la seconda guerra mondiale. Si parla anche di maschilismo sul posto di lavoro, senza urlare, con una donna presa per la propria fisionomia e non per le qualifiche professionali, ma soprattutto viene affrontata la scoperta che va di pari passo con la perdita.

C’è un po’ di Malick nella regia di Simon Stone, trentaseienne regista di provenienza teatrale – il suo Yerma con Billie Piper è stato acclamato da critica e pubblico – e lirica – Medea, La Traviata tra i suoi titoli passati e Lucia di Lammermoor nientepopodimenoche al Met di New York nel futuro – che usa campi larghi molto evocativi, ma anche primi piani molto eleganti. La fotografia di Mike Eley è magnifica e incanta.

Il cast è veramente notevole: Carey Mulligan, sempre intensa e credibile in ogni suo ruolo, ha un talento che cattura e non sbaglia un film (perdoniamo Suffragette) mentre Ralph Fiennes è un fuoriclasse che è sempre un piacere, e un onore, ammirare. Lily James migliora di anno in anno come interprete, è perfetta come Peggy Piggott ed è di una dolcezza e di un’eleganza rare.

Carey Mulligan, Ken Stott e Lily James

Comprimari veramente eccellenti come Ken Stott, Johnny Flynn e Ben Chaplin. Chiara la provenienza, e la formazione, teatrale del regista per come dirige in maniera ineccepibile questo lungo stuolo di grandi talenti. Tira fuori il meglio da loro ed è molto interessante vedere cosa ci presenterà in futuro al cinema come autore.

La nave sepolta è una visione da non perdere. Uno dei titoli più belli presenti sul catalogo Netflix che emoziona, specialmente nel finale, e incuriosisce lo spettatore per tutta la sua durata. Ottimo ritmo, splendida realizzazione.