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Il muro tra di noi- Recensione del cortometraggio di Federico Del Buono

Il muro tra di noi

Che siano ancora acerbi, o addirittura già portentosi, non cambia l’approccio che si dovrebbe avere con essi: i giovani talenti in Italia sono una razza sempre più da preservare. O meglio, da tener ben stretta.

In questa preziosa categoria rientra il giovane regista bolognese Federico Del Buono, di soli 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione, Buono si presenta al pubblico con il secondo progetto da regista (precedentemente c’era stato il corto Trovami, da lui sceneggiato e interpretato). Il muro tra di noi rappresenta un altro punto alto dopo il trionfante Conquista il mondo (opera che ha avuto affermazione anche oltreoceano).

Il muro tra di noi

Si tratta della vicenda di una famiglia ”in frantumi” in conseguenza del lutto materno, ancora difficile da battere. Pietro (un clamoroso Ivano Marescotti) è crogiolato in sé stesso per la perdita della moglie. Suo figlio Alex (un Stefano Pesce in parte) incolpa il genitore per le proprie insolvenze. Ma la vera vittima della situazione è la figlia minore Monica (Vanessa Montanari), su cui ricadono freddezze, errori e noncuranza.

Il dramma familiare è ben inscenato anche grazie a un ottimo comparto tecnico, in primo luogo montaggio, fotografia e musiche. Il plot, dimesso ma efficace, trova la gloria attraverso l’onnipresente sfondo dello sbalorditivo appennino bolognese. Mentre il duo Marescotti-Pesce, invece, svolge l’accorata e intensa- a tratti smodata- contesa finale abilmente.

Un muro tra di noi ha, apparentemente, l’intento di descrivere lo strazio emozionale di un ostacolo fisico/non fisico irresolubile, ma è uno stato puramente momentaneo, perché Buono, nel fiducioso epilogo, ribalta le carte in tavola, e ci ricorda che a tutto si può vincere con la speranza.