Un film che tocca il cuore, che lo fa più volte, che emoziona, che fa riflettere, che ci fa sorridere, che ci da energia, vitalità, e spensieratezza. Quella spensieratezza che è componente fondamentale dei protagonisti dell’ultimo lungometraggio di Walter Veltroni, il docu-film “I bambini sanno”.
I bambini, appunto sono i personaggi principali di questa pellicola, giovani protagonisti dagli 8 ai 13 anni che vengono intervistati dalla voce fuori campo di Veltroni su temi molto forti ed attuali, come la crisi, la famiglia, l’omosessualità, il sesso, le diversità.
Gli intervistati non hanno timore di manifestare le proprie idee, e quindi, quello che viene fuori dalle loro risposte, è sincero, viene dal cuore, diretto. E anche se detto da giovani che sono ancora lontani dalla maggiore età, la profondità dei loro interventi ci sorprende, ci spiazza, ci emoziona, ci fa sobbalzare il cuore.
Dobbiamo imparare molto da un mondo come quello, in cui non ci sono discriminazioni, in cui ci si sorprende e si è infinitamente felici anche per una cosa semplice come fare per la prima volta il bagno in mare ( come per il piccolo Marius che vive in un campo rom).
Le testimonianze dei ragazzi sono molto varie, da bambini che hanno avuto a che fare con la malattia, con la perdita di un familiare, con genitori divisi, a quelli che hanno abbandonato la loro terra d’origine fin da piccolissimi per essere catapultati in un nuovo paese che spesso non tende loro la mano.
Il tutto è accompagnato dalle bellissime immagini iniziali di scene con i piccoli protagonisti di alcune pellicole del passato (Baaria, i 400 colpi tanto per citare due esempi) ed il film si chiude con la bella canzone di Fiorella Mannoia.
Veltroni tira fuori un altro bel lungometraggio, di una durata importante ma che non annoia mai, a testimoniare che il regista pur non avendo ancora tirato fuori il suo capolavoro nel mondo del cinema si muove abbastanza bene ( a cominciare dal documentario su Berlinguer) e non ha ancora sbagliato un colpo.
Ed in mezzo ci sono loro , i giovanissimi, coloro che saranno il nostro domani, coloro a cui non importa se si è neri, bianchi, di destra, di sinistra, etero o omo, cristiani o musulmani, coloro che giustificano l’esistenza di un problema come l’esistenza della sua ovvia soluzione.
I bambini pensano a giocare, a divertirsi, ma ascoltano e comprendono già bene il mondo dei grandi, conoscono temi come quello della crisi, del divorzio, della violenza, del razzismo, perciò occhio genitori, non avete di fronte degli stupidi, ma persone che forse capiscono la situazione ancora meglio di voi.
Ed allora ricordandoci le parole di Papa Giovanni XXIII, dopo aver letto questa recensione, o tornando a casa, date una carezza ai vostri bambini, e toccandoli, lasciatevi travolgere dal loro entusiasmo, dalla loro voglia di vivere, dalla loro voglia di fare, anche un mondo migliore. PErchè non sono mica stupidi i bambini, i bambini sanno. Tutto.