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Dream Scenario (2023) – La Recensione

Paul Matthews (Nicolas Cage) è un barboso docente di biologia con una moglie, due figlie e una vita ordinaria. Un anonimo e mite professore che diventa improvvisamente famoso perché migliaia di persone iniziano a sognarlo.

Non uno sportivo, un attore o un artista, ma un uomo comune, anche un po’ bruttino, bolso, trasandato che inizia ad apparire nei sogni di molti. Paul non fa nulla nel mondo onirico di queste persone, semplicemente si aggira nella loro mente, non interviene mai, è uno spettatore passivo ai deliri del subconscio della gente. Nel mondo di Paul, come in quello odierno, social, virtuale, è possibile diventare virali senza fare praticamente nulla.

La sua vita da ordinaria diventa straordinaria e nel giro di pochi giorni, il professore dai modi gentili diventa una celebrità, una star!

Ma questa fama, questa inaspettata popolarità ha un suo prezzo da pagare quando i sogni delle persone iniziano a diventare incubo in cui Paul non è più spettatore passivo.

Il film da esilarante commedia, diventa pian piano un dramma, con qualche leggera tinta horror.

Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo? È il terzo film, il primo prodotto negli States, del promettente regista norvegese Kristoffer Borgli.

Una pellicola bizzarra, spietata, cinica e agrodolce che piacerà sicuramente a tutti coloro che hanno apprezzato film come Everything Everywhere All at Once, Il Ladro di Orchiedee e Beau ha paura di Ari Aster e della A24 che sono anche i produttori di questo piccolo gioiello.

L’autore riprende e sviluppa i temi già affrontati nel precedente Sick of Myself riflettendo sul narcisismo della società contemporanea, quella dei social, della fama usa e getta, dei 15 minuti di Andy Warhol, della cancel culture, il politicamente corretto, la volubilità del pubblico generalista e lo fa destreggiandosi brillantemente su più livelli narrativi: realtà, sogno, ricordi e web.

Borgli affidando il ruolo di Paul a Nicolas Cage, attore meme per eccellenza, compie a monte una geniale operazione metacinematografica. D’altronde viviamo in un mondo in cui “i meme, nel tempo, diverranno l’unica materia possibile dei nostri sogni”.

Ottime le premesse, coinvolgente lo sviluppo, peccato per un terzo atto un po’ meno a fuoco.

Interpretazioni straordinarie, su tutte ovviamente quella di Nicolas Cage, in una delle performance migliori della sua altalenante carriera.

Da un punto di vista tecnico si apprezza il sapiente montaggio dello stesso Borgli e la bellissima fotografia di Benjamin Loeb, già DoP di Mandy sempre con Nicolas Cage.

Un film ambizioso, imperfetto e indimenticabile.