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The Cloverfield Paradox – La recensione

Un team di scienziati vengono inviati sullo spazio per risolvere una crisi energetica e salvare il pianeta, ma devono fare i conti con un’oscura realtà alternativa.

Esce a sorpresa su NETFLIX di tutto il Mondo “The Cloverfield Paradox”, terzo episodio dell’universo di Cloverfield uscito esattamente dieci anni dopo il primo. Non vi svelo dove si colloca nella linea temporale della serie, ma questa sorpresa è tremendamente intrigante. Altro colpo riuscito per J.J. Abrams!

Il film in questione, ambientato nello spazio, gioca con i classici della fantascienza da “Alien” a “Interstellar” e non annoia per tutta la sua durata. “The Cloverfield Paradox” attacca lo spettatore alla poltrona sin dall’inizio con una storia non sempre originalissima, ma orchestrata in maniera eccellente.

Gugu Mbatha-Raw è Hamilton

Il ritmo è sempre incalzante e, come in ogni film della serie, troviamo una serie di colpi di scena sfiziosissimi. Ecco, l’unica pecca di “The Cloverfield Paradox” è la storia che non è così potente come ci si poteva aspettare, ma comunque dignitosissima che intrattiene. Anche se troviamo il solito team multirazziale per una volta non è stereotipato con la componente seria, buffa, bitchy ed è un gran pregio.

Con i suoi difetti, questo thriller/sci-fi è migliore di tantissimi film del genere, e non, passati al cinema.

Molto convincente la regia di Julius Onah, eccellente la colonna sonora di Bear McCreary, belli i costumi di Collen Atwood capace di rendere desiderabile anche una tuta da scienziato, ineccepibili effetti speciali.

No, non è la famiglia Addams!

“The Cloverfield Paradox” ha il cast più bello visto in horror negli ultimi tempi: meravigliosamente intense Elizabeth Debicki e Gugu Mbatha-Raw con dei personaggi interessanti, ma non sono da meno Daniel Bruhl e Daniel Oyelowo. E’ sempre bello vedere il talentuoso Chris O’Dowd e fa piacere ritrovare dopo tempo Ziyi Zhang. Che dire, recitazione eccellente!

“The Cloverfield Paradox” è forse il meno potente dei tre episodi anche se più uniforme rispetto a “10 Cloverfield Lane”, ma intrattiene, intriga e ha un finale tostissimo. I difetti di scrittura sono compensati dall’eccellente realizzazione tecnica e artistica. Se avete dimenticato e odiato “Life”, sicuramente vi consolerete con questo… Assicurato!

Visione obbligatoria su schermo grande… grandissimo!