Home recensioni drammatico Better Days – La Recensione

Better Days – La Recensione

Tratto dal romanzo young adult In His Youth, In Her Beauty, dell’autore Jiu Yuexi, bestseller in Cina, Better Days è un melodramma crudo e potente sul tema del bullismo.

La pellicola diretta da Derek Tsang, è stata selezionata per rappresentare Hong Kong nella categoria per il miglior film internazionale ai premi Oscar 2021.

Chen Nian (Zhou Dongyu) è una studentessa introversa e capace, in un sistema scolastico altamente performativo e individualista. Dopo il drammatico suicidio di una sua compagna di classe la giovane ragazza viene presa di mira da alcune amiche. Senza una famiglia a tutelarla e con una madre in fuga dai creditori, Chen chiede aiuto ad un giovane delinquente locale Bei (interpretato dall’idolo pop Jackson Lee). Tra i due nasce un rapporto profondo e autodistruttivo.

Vincitore del Far East Film Festival 22, Better Days è un film straziante e a tratti claustrofobico che non elogia il sistema scolastico cinese, il ruolo della famiglia e neanche le istituzioni. Per tal ragione è un miracolo cinematografico il fatto stesso che sia riuscito a sfuggire alle strette maglie della censura.

Derek Tsang, partendo dal romanzo, struttura in poco più di due ore, un coming of age solido e moderno, nella scrittura e nel montaggio.

Un epopea giovanile che fa di vittime e carnefici un unico ritratto umano disperato e di speranza, partendo già dallo stesso titolo internazionale che auspica tempi migliori. La critica al sistema scolastico è parte di un quadro più ampio che sottolinea l’alienazione giovanile desensibilizzata dai social e dall’uso morboso della tecnologia.

La perfetta alchimia tra Zhou Dongyu e Jackson Lee è l’elemento che maggiormente colpisce lo spettatore, il resto lo fa un tema universale e attuale che non necessita di traduzioni.