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Bentornato Johnny: Black Mass

Lo diranno tutti, ma non prendetela alla leggera quando chi lo afferma considera ogni sua interpretazione post – Donnie Brasco come una mezza trashata: Johnny Depp in Black Mass recita, e alla grande per giunta.

E ancora, non è solo, circondato da comprimari di primo livello, tra cui spiccano Kevin Bacon, Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch e Peter Saarsgaard (e questi sono solo quelli molto bravi del cast).

Sorprendentemente, é il personaggio interpretato da Joel quello che, oltre a essere il vero motore narratavo, nella parte di un agente FBI che sfrutterà le sue conoscenza di quartiere, dal senatore fratello di un malavitoso al gangster stesso, per fare carriera lasciando via via un pò d’anima per strada, è forse più sopra le righe di Whitey, il suddetto gangster che, pur vestito da Depp con tanto di trucco che lo rende quasi irriconoscibile, ci mostra come il male sia quasi banale.

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un disagio simile a tavola manca dai tempi di Breaking Bad

Abbiamo quindi un’estetica che per certi versi ricorda American Hustle o il più vicino per tematiche Good Fellas, ma non c’è alcuna glorificazione della criminalità, laddove Depp lavora per sottrazione dipingendo un mostro in alcune scene tanto semplici quanto agghiaccianti. Non è infatti la sparatoria o il brutale assassinio a lasciare shockati, quanto una cena che si evolve in minaccia di morte nel giro di due risate, o delle mani in viso che promettono ben più di un semplice controllo della febbre. Il disagio è garantito anche per lo spettatore.

Non avrete empatia per i personaggi, sebbene non siano monodimensionali (e a tal proposito, forse tra i pochi difetti della pellicola c’è l’uso della famiglia di Whitey che va ben poco al di là di plot device per accendere l’interrutore della vera bestia) e possano soffrire, pur nel virile silenzio di una maschio alfa criminale, davanti alle orrende conseguenze del loro business.

Gran film, per il ritorno in pompa magna di un attore, da troppi anni maschera di se stesso.

Ben tornato Johnny.

VOTI FINALI
voto
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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.