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Venom – La recensione

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”

L’idea di creare un nuovo universo parallelo a quello di Spider-Man e dedicato ad un supereroe così atipico poteva essere un’idea affascinante, soprattutto una volta individuato come protagonista una superstar del calibro di Tom Hardy.
Ma Ruben Fleischer, con grandi poteri, non ha sfoderato le sue armi migliori in questo film, che, si presenta come un cinecomics per famiglie, e risulta davvero poco elettrizzante per i fan.

L’Eddie Brock di Tom Hardy si presta a perfetto antieroe, stanco e sfiduciato, dopo aver perso tutto per colpa del suo comportamento irruento, torna a vivere grazie all’arrivo di Venom, entità aliena in cerca di un contenitore in cui vivere, che gli farà fare i conti con una schizofrenia in modi del tutto imprevisti.
Le battute fra i due e i bizzarri comportamenti del protagonista dovuti al parassita rendono il film molto leggero e più godibile, anche se questo comporta la totale assenza di suspense o di quel brivido che ogni film Marvel suscita, e non va d’accordo con la profonda performance di Hardy.
La differenza di stile tra Marvel/Disney e Sony pesa molto poiché nel mirino di quest’ultima c’è un mercato molto più ampio e quindi la pellicola si è dovuta adattare ai palati più disparati: a discapito dei fan, per questo, non si vede neanche una goccia di sangue in tutto il film.

We are Venom

La recitazione di Tom Hardy sempre perfetta e la sua performance vocale come Venom è un mix efficace di minaccia e legame ossessivo nei confronti dell’organismo ospite, ma bocciato completamente il doppiaggio italiano, a dir poco imbarazzante.
Il ruolo della fidanzata di Eddie, Anne (Michelle Williams) è troppo poco sviluppato per poter dare un contributo sostanziale e il feeling tra lei ed il protagonista è quasi inesistente.
Anche l’antagonista non è basato su un’idea solida, ma si presenta come il datato genio cattivo che prende le stesse sembianze del protagonista e combatte in una lotta tra pari, senza approfondire però il rapporto tra le due creature.

In questo film ciò che manca è il coraggio, la personalità e l’irriverenza: fondamentali caratteristiche del Venom dei fumetti.
La logica era di spaventare perché il massimo del potere veniva dato alla persona peggiore.
Qui la persona peggiore dovrebbe essere un giornalista sbadato, e pericoloso (per se stesso) anche prima di avere i poteri del simbionte.

I fan sono chiaramente delusi dal prodotto commerciale che è diventato Venom, e chiedono giustizia.

 

Articolo a cura di Federica Gandolfo