Genisys rappresenta senza dubbio il legame a filo unico tra Arnie e la saga Terminator; anzi, Arnie E’ Terminator. Genisys riesce nell’impresa di far dimenticare il terzo e quarto capitolo della saga, infelici per diversi motivi.
L’idea di base è ottima: rimescolare le carte dell’episodio rimasto nel cuore di tutti (con giusto qualche strizzatina d’occhio al secondo), introducendo delle piacevoli variazioni sul tema sfruttando il tanto amato paradosso temporale
Ci troveremo quindi, complice un incontro prematuro con un T-800 buono, una Sarah livello Xena già prima di incontrare Reese; lo stesso cyborg invecchiato e umanizzato e un Kyle non più salvatore, ma importante alleato.
E’ assolutamente consiglibile rivedersi il primo capitolo per apprezzare tutto l’amore espresso verso i fan, ma davvero non capisco la difficoltà verso i paradossi mostrata da molti, quando bastano un paio di tratti di penna per riassumerla
Certamente l’idea alla base della nuova sceneggiatura è stata quella di ammodernizzare la saga, per lanciare una nuova trilogia; allo scopo, sono bene accetti la nuova visione di Google Skynet, mostrato come una deriva pericolosa della tecnologia always on-line a cui siamo arrivati senza neanche rendercene conto; è altresì intrigante il modo in cui vengono mescolate le carte tramite un uso alterntivo di John Connor -ma davvero, non smetterò mai di ripeterlo, che stupida campagna di marketing-
Passando al cast, Arnie è in grande spolvero e credibile nella parte di un T-800 che ha seguito quel processo di umanizzazione intravisto in T2; non pesa il fisiologico calo delle mazzate, sostituito da una maggiore autoironia, quanto il fatto che questa a tratti eccede, tirando fuori, forse, qualche cyborg-sorriso di troppo.
Se a questo aggiungiamo il lato oscuro dell’update della saga, ovvero l’annullamento di violenza e sangue -sul serio, chi ha visto T2 ricorda bene come era ben più inquietante il modus operandi del T-1000- , ne esce fuori un Terminator edulcorato, lontano dal portatore di morte dei primi episodi; è questa, purtroppo, una piaga del cinema moderno, quasi condizione necessaria per auspicare a un afflusso nelle sale decente. Altro, difettoso, segnale dei tempi moderni è la scelta di parte del cast: i nuovi Sarah Connor e Kyle Reese sono senz’altro nella parte, certo non il peggior cast della saga, ma si è a un passo da Barbie e Ken, con Jay Courtney che per quanto è grosso sarabbe potuto essere tranquillamente un T-800 nei precedenti episodi.
In definitiva, Genisys è promosso, dimostrando che anche la saga è vecchia, non obsoleta!