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Venezia 74: The Leisure Seeker – La Recensione

Sezione: Concorso


Se potevano esserci perplessità intorno a questa incursione di Virzì nel cinema americano, a visione conclusa della pellicola si può affermare che The Leisure Seeker sia una scommessa vinta dal regista toscano, con buona pace dei detrattori.

Ricalcando la scelta vincente del road movie, già giocata per quel piccolo gioiello che è La Pazza Gioia, Virzì ci accompagna per le autostrade che da Boston portano a Key West, passando per centri abitati con cortei a favore di Trump, nel viaggio di John ed Ella a bordo del Leisure Seeker, vecchio camper enorme e sgangherato che diventa un bozzolo di dolcezza e tenerezza per l’anziana coppia. Un antro in cui proteggersi dalla dura realtà di una malattia che sta consumando entrambi.
C’è ironia e altrettanta leggerezza in questo film, confezionato senza sbavature da Virzì, benché si abbia sempre un retrogusto amaro durante la visione.

Ella & John

Anche qui gli interpreti giocano un ruolo fondamentale: se ne La Pazza Gioia era stata l’accoppiata vincente Bruni Tedeschi/Ramazzotti a dare forma alla pellicola, in questo caso il regista livornese decide di vincere facile affidando i battibecchi tra John ed Ella alla bravura di due mostri come Donald Sutherland ed Helen Mirren. I due danno vita ad una coppia innamorata da tempo immemore.
Una coppia capace di suscitare immediatamente empatia in questa folle fuga che lascia i due figli, adulti e iperapprensivi, angosciati per il destino dei genitori.

Sutherland ed il Leisure Seeker

È difficile non fare spoiler parlando del film.
Il viaggio di Ella e John verso la casa di Hemingway, regalo di lei al marito – ex professore universitario ammiratore di Melville e, ovviamente, dell’autore de Il vecchio e il mare – si può definire come una ribellione della terza età.
Perché le difficoltà e i problemi vengono lasciate in mano ai giovani figli.
Ella e John invece si dirigono a sud, attraversando il paese e ricordi di una vita passata insieme.
Immagini dai contorni ormai sfumati come le diapositive che la donna mostra a John ogni sera perché l’uomo, malato di ciò che sembrerebbe Alzheimer (ma che non viene mai nominato nel film), tende a dimenticare sempre più spesso persino l’identità della compagna.

La storia chiude il cerchio in un finale agrodolce, ma coerente a ciò che John ed Ella ci hanno coraggiosamente mostrato per tutta la pellicola.
Perché Virzì trasforma The Leisure Seeker. Grazie alla poesia dei ricordi perduti dello smemorato John e nella tenacia della logorroica Ella, in un cristallino inno alla vita.

Articolo a cura de: La Sposa