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The Father – Nulla è come sembra – La Recensione

E’ un film drammatico The Father ma viene presentato e concepito come un thriller, grazie ad uno stiloso gioco di specchi, che fa riflettere l’immagine dei protagonisti e i tempi della narrazione nella mente annebbiata di un uomo affetto da demenza senile.

The Father – Nulla è come sembra, debutto alla regia del premiatissimo autore teatrale Florian Zeller è l’adattamento cinematografico della pièce teatrale dello stesso Zeller Il padre del 2012), già portata sul grande schermo, 6 anni or sono, da Philippe Le Guay nel film Florida.

Il regista affida il film a soli attori britannici: i due Premi Oscar Anthony Hopkins e Olivia Colman, coadiuvati da Rufus Sewell, Olivia Williams, Mark Gatiss e Imogen Poots.

Nella prima parte del film, lo spettatore meno smaliziato, si perde nel fumo scenico sollevato dalle contraddittorie affermazioni dei vari personaggi che fanno visita all’anziano e burbero Anthony. L’uomo, colto, borghese ma avanti con l’età, avverte le emozioni di un tempo, ma non avverte il tempo; non nella sua linearità.

Zeller e lo sceneggiatore Premio Oscar Christopher Hampton (Relazioni Pericolose), destrutturano la percezione spaziotemporale di Anthony (parallelamente anche quella dello spettatore) in maniera virtuosa e brillante.

Ad aiutarli, un lavoro a dir poco straordinario del montatore Giōrgos Lamprinos.

Chi sono queste persone, perché mi stanno confondendo, cosa stanno dicendo? Quante domande si pone Anthony che proprio non riesce a darsi pace, ma intuisce che c’è qualcosa che non torna. E allora l’anziano uomo indaga, chiede alla figlia Anne, mette e si mette alla prova senza mai cedere alla consapevolezza dell’ineluttabile.

La catarsi nel pianto finale è un ritorno allo stadio preadolescenziale, spoglio/spogliato da ogni soprastruttura che rende ogni uomo ciò che è. Anthony afferma di essere infine un albero senza foglie. Con pudore se ne vergogna, ma cede all’amore primario di ogni essere umano, alla direzione esistenziale, al suo asse cardinale, quello del grembo materno che l’uomo invoca.

Senza foglie, ma con solide radici; semplice e brillante metafora del ciclo della vita.