Home Rubriche Home video The English Game – La Recensione

The English Game – La Recensione

Un perfetto prato sintetico, lucide scarpe con tacchetti, divise tutte uguali e milioni di spettatori sugli spalti, questo è il calcio a cui siamo abituati.
The English Game, invece, prende in considerazione la nascita del soccer in Inghilterra, che negli ultimi decenni del 1800 non ha niente a che vedere con lo sport che tutti siamo abituati a vedere.

Il 24 ottobre 1857 viene fondato, in Inghilterra, il primo club di football al mondo, lo Sheffield Football Club.
Le squadre sono formate da amatori che giocano solo per passione, vedendo in questo sport un passatempo.
Si tratta, però, di un hobby circoscritto alla lobby dei ricchi come banchieri e industriali.
I giocatori non vengono pagati, non chiedono di esserlo, perché in effetti non ne hanno bisogno, e guardano con sfavore chi si propone di farlo.
Ma il talento non fa i conti con il portafoglio, infatti cominciano ad affacciarsi sul campo squadre composte da operai con talento, che vedono nel calcio una possibilità di rivalsa della classe operaia.

La serie si ambienta tra il 1879 e il 1883, un periodo in cui gli scontri tra le classi meno abbienti e quella dirigente si fanno più intensi, persino violenti in alcune occasioni.
Questa rivalità si avverte anche sul campo, infatti gli Old Etonians (squadra formata da ex studenti dell’Eaton college) si trovano a doversi scontrare con il Darwen, un team composto prevalentemente da operai di un Mulino.
Il proprietario del cotonificio, James Walsh, decide però di acquistare in segreto dalla Scozia due giocatori, Fergus Suter e Jimmy Love e pagarli per giocare nel Darwen, con la copertura del lavoro al mulino.

Questo acquisto non passerà inosservato, soprattutto agli Old Etonians, che oltre a essere la squadra più volte vincitrice della FA Cup, compone quasi per l’intero la Football Association chiamata a vigilare sul rispetto delle regole del calcio, tra cui figura il divieto di pagamento dei giocatori.
Ma il trend, anziché essere interrotto viene portato avanti da altri imprenditori lungimiranti, uno in particolare: John Cartwright che si propone lo scopo di comporre una squadra di talenti per battere finalmente la classe dirigente al loro gioco e conquistare la FA Cup.

John Cartwright, fa anch’esso parte della classe benestante, ma vede nel calcio la possibilità di riunire la società, la possibilità di trarre guadagno dalla popolazione, che nonostante possieda poco o nulla, vuole sostenere chi la rappresenta e pagando i biglietti per vedere le partite.
Per questo motivo offrirà anche a Fergus Suter e Jimmy Love un posto, altamente retribuito, nel Blackburn. Il loro cambio di squadra verrà visto come un tradimento e creerà degli scontri anche violenti.

Nel corso della serie, tramite lo sviluppo della storia del calcio, vengono in realtà affrontati (in modo romanzato) molti temi storici di quegli anni, dalle rivolte operaie al ruolo delle donne nella società.
Inoltre viene portato avanti il tema dello sport che unisce, due rivali passano da essere nemici, al rispettarsi vicendevolmente e trovare nell’altro un amico.
Anche se non si è interessati alla storia dello sport, questa serie merita di essere vista per le bellissime ambientazioni e i costumi magistralmente scelti, d’altra parte non ci si poteva aspettare di meno da parte Julian Fellows, creatore di Downton Abbey.
Tra i protagonisti vediamo Edward Holcroft, nei panni di Arthur Kinnaird, e Kevin Guthrie che interpreta Fergus Suter, attori non molto conosciuti che però hanno interpretato ruoli secondari rispettivamente in Kingsman – Secret Service e in Animali fantastici e dove trovarli.

È possibile vedere The English Game su Netflix dal 20 Marzo 2020.

 

Articolo a cura di Eleonora Vignudelli