Una coppia in crisi riceve uno scossone quando scompaiono i propri figli nel deserto australiano. La ricerca disperata li riavvicinerà.
Presentato al Sundance Film Festival lo scorso Gennaio, “Strangerland” ha avuto delle recensioni tiepide, a essere buoni.
Impossibile dargli torto visto che il film inizia sottotono e rimane senza ritmo per la prima metà. Fortunatamente quando l’attenzione si sposta di più sul personaggio di Nicole Kidman la situazione migliora. La sceneggiatura è debole, niente di nuovo, anche se si vede che gli sceneggiatori Michael Kinirons e Fiona Seres abbiano ambizioni più grandi di un semplice dramma su persone scomparse.
C’è un’interessante analisi sulla coppia di adulti, ma non viene affrontata in modo soddisfacente.
Una nota grandiosa? La divina Nicole Kidman in un’interpretazione a dir poco enorme. Dipinge in modo credibile, toccante ed emozionante una donna disperata. Al suo fianco Joseph Fiennes sembra minuscolo. L’attrice australiana ci regala una delle sue performance più riuscite degli ultimi anni. Immensa! Riempie grandiosamente ogni primo piano e scena, specialmente quando la situazione si fa più drammatica. Molto bravo Hugo Weaving.
Peccato la qualità del film che non soddisfa minimamente. La regia ci regala qualche scena interessante con un bellissima fotografia arida come il deserto, ma poco altro. Belli scorci, ma in fin dei conti non bastano a fare di “Strangerland” un film riuscito.