Regia: Rob Reiner
“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?”
Raggiunto dalla notizia della morte di un amico, uno scrittore ricorda un episodio della sua adolescenza: quando nell’estate del 1959 insieme ad altri suoi tre amici si era inoltrato nei boschi dell’Oregon, seguendo la ferrovia, per ritrovare il corpo di un ragazzo scomparso. Un’avventura incredibile ed indimenticabile, che si trasforma per tutti loro in un vero e proprio viaggio di iniziazione che segna la perdita dell’innocenza verso la lontana età adulta.
Tratto da un romanzo di Stephen King, Rob Reiner realizza qui il suo film migliore, un meraviglioso viaggio di formazione perfettamente in bilico tra sentimento ed avventura raccontato attraverso gli occhi dei quattro meravigliosi protagonisti su cui spicca tra tutti per intensità e bravura il compianto River Phoenix che qui interpreta Chris Chambers, il leader di questo improbabile quartetto.
Una bellissima opera nostalgica su quella che è l’età più difficile l’adolescenza, con tutte le sue insicurezze e sui cambiamenti. Un film che fa riflettere su come i momenti più belli della vita siano quelli trascorsi con gli amici d’infanzia e che ci insegna che la vita fin da subito dovrebbe essere un’avventura, una continua scoperta di cose nuove anche più grandi di noi.