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Stage Beauty

Ned Kynaston è il più grande interprete di ruoli femminili nella Londra del 1660. Quando Carlo II decide di aprire le porte anche alle donne come attrici, l’attore perde tutta la sua fama. Finalmente, la sua costumista e assistente Maria potrà smettere di ripetere le battute da dietro le quinte e di recitare nelle taverne. L’uomo dovrà studiare su sé stesso per tornare sulla cresta dell’onda.

Tratta dalla piéce teatrale “Compleat female stage beauty” di Jeffrey Hatcher (qui sceneggiatore), questa commedia rappresentativa e dai toni drammatici è un bellissimo film sottovalutato che unisce un’ottima ricostruzione di una storia in bilico tra realtà e finzione, come il teatro d’altronde. Il teatro nel film, il film nel teatro… Richard Eyre dirige tutto con ritmo e tira fuori il meglio dai suoi attori eccellenti, dove spiccano gli eccezionali Billy Crudup e Claire Danes.

Il primo riesce a dare tutta la sensibilità e la lotta interiore di Kynaston, un artista abituato a interpretare il ruolo di donna da anni e che ormai ha perso ogni movenza maschile.
Ha studiato per diventare il più grande e, dopo essersi trovato senza lavoro e con niente in mano, deve riprendere a studiare sé stesso come uomo e artista. Dopo tutto, un attore completo e versatile non finisce mai di scavare dentro e scoprirsi.

Dall’altra parte, la Maria di Danes rappresenta la ragazza piena di passione e sogni che ha fatto per anni la gavetta e non ha potuto recitare perché la legge lo vietava. Indimenticabile il suo sguardo pieno di amore e passione per l’Otello di Shakespeare con lei che ripete ogni battuta da dietro le quinte… Si vede nei suoi occhi la voglia di salire sul palco e di far sentire la sua voce. Bellissimo personaggio che non vuole sorpassare Ned, con le sue insicurezze e consapevole dei propri limiti.

L’unione del talento dei due protagonisti si unirà in una delle scene migliori di questo gioiello, in cui lo spettatore del film si trova catapultato nel teatro dove va in scena “Otello” e rimane sgomento quando non si riesce a capire se sia realtà o finzione.
“Stage Beauty” non ha solo questa scena meravigliosa, ma molte altre! Un esempio? Quando Ned cerca di interpretare la parte dell’uomo senza riuscirci. In quel caso, possiamo anche parlare di karma, visto che si trova a disagio dopo aver sbeffeggiato Maria al provino.

Inutile dire che Rupert Everett è perfetto nei panni di Carlo II, ma anche il resto degli interpreti secondari non sono da meno, come Tom Wilkinson, Ben Chaplin e Zoe Tappert al suo debutto (personaggio molto bello e simpatico).

Visto il livello del film, è un peccato sia così sottovalutato e poco conosciuto. Sicuramente un must per gli amanti del teatro e del periodo storico. “Stage Beauty” non è un capolavoro, ma ottimo in tutti i campi: dai temi al cast, dalla regia alla colonna sonora, dalle psicologie dei personaggi al montaggio. Un film che entra direttamente nel cuore; da rivedere, rivedere e rivedere.

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Redattore e Co-fondatore

Cantante lirico, attore, insegnante e... cinefilo! Amo il cinema in ogni suo genere con un'adorazione particolare per il cinema europeo specialmente britannico, visto che sono un sostenitore della scuola inglese. Molto spesso dalla parte opposta dei blockbuster e sulla strada degli indie e del cinema d’autore non solo di oggi... Pochi effetti speciali e molte emozioni!