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Speciale LION – Parte 5: Produzione

ROBERTO PAGLIALUNGA (PRODUTTORE)

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Roberto Paglialunga

1 – É la prima volta che produci un film?

Si è la prima volta, però mi sono sempre chiesto fin da bambino cosa ci fosse dietro la produzione di un film… quale fosse l’impegno, quali le dinamiche e le responsabilità di un produttore, oltre al sovvenzionamento economico del progetto ovviamente.

2 – L’horror è un genere che non è visto di buon occhio dalla critica… In Italia poi c’è rimasto solo Dario Argento. Perché si fatica così tanto a produrre un film horror?

Penso che il fatto di non essere ben visto dalla critica proviene soprattutto perché il genere Horror nei nostri confini nazionali non ha mai avuto una reale valenza cinematografica dopo i grandi e suggestivi esordi di questo genere con Freda e Bava e l’affermazione successiva del genio Argento. Poi con il tempo il filone nazionale non si è evoluto, la sceneggiatura ha perso contenuti e si è rimasti in balia dell’ attesa di una immagine rosso sangue dopo l’altra, ed è proprio questo che secondo me ha rallentato l’interesse e lo sviluppo di una relativa critica di un ambito cinematografico che invece nel resto del mondo si è altamente affermato e sviluppato.

3 – Cosa ti ha spinto a produrre questo cortometraggio in particolare?

La fiducia che ho in Davide Melini è stata fin da subito completa visto che già conoscevo le potenzialità dei suoi primi progetti primi progetti. Già leggendolo la prima volta, lo script era immediato e diretto e dava ai contenuti un certo spessore “al di là dello schizzo di sangue”.

4 – Il cortometraggio, malgrado non sia ancora uscito, è già apparso su moltissime riviste e siti cinematografici in tutto il mondo. Sorpreso?

Non poi così tanto. È stato un progetto interessante, non perché ne abbia fatto parte, ma con tutta la modestia che bisogna costantemente mantenere in questo ambiente, rispecchia un lavoro di fondo molto strutturato.

5 – Dalle prime immagini che possiamo vedere nell’agghiacciante teaser, pare che LION sia un film molto violento e sanguinario…

Sta di fatto che quando in una pellicola predomina un plot pieno di significato intrinseco, qualsiasi forte immagine proposta, sia essa ad esempio di estrema violenza o sesso esplicito entrambe ai limiti della censura, viene filtrata da una patina di interesse altro. Non che questa passi inosservata ma il senso di cruda realtà viene velato da un incipit concettuale di fondo che da modo allo spettatore di avviare un processo prevalentemente mentale oltre che visivo.

6 – Quali sono le tue aspettative riguardo al cortometraggio?

Non esiste ambiente più scaramantico di quello dello spettacolo… ecco perché penso sia il caso che qualsiasi siano le aspettative di noi produttori e tecnici che abbiamo contribuito assiduamente allo svolgersi del progetto, sia meglio tenerle per noi. Le aspettative quanto i sogni veri e propri, visto che ci abbiamo creduto fin dall’inizio e ancora ci crediamo. Penso sia un progetto che meriti e che valga la pena essere proposto.