Home Speciale Interviste Speciale LION – Parte 5: Produzione

Speciale LION – Parte 5: Produzione

Lo Speciale LION entra nella fase calda… Quando un gruppo di professionisti cinematografici (e qui parliamo di persone che lavorano in film kolossal veri e propri!) si riuniscono e decidono di produrre un cortometraggio.
L’opera in questione deve essere di assoluto valore! Noi della Redazione non abbiamo dubbi sul fatto che LION sará un successo e per questo gli abbiamo voluto dedicare questo omaggio. La quinta puntata del tributo al nuovo cortometraggio horror del talentuoso regista romano Davide Melini é dedicata, dunque, alla Produzione. Sul nostro sito JAMovie questa sera abbiamo l’onore di avere come ospiti i produttori Luca Vannella (“Thor”, “Harry Potter”, “Apocalypto”, “Heart of the Sea – Le Origini di Mody Dick”), Alexis Continente (“Thor”, “Transformers 5”), Vincenzo Mastrantonio (“Titanic”, “Moulin Rouge”, “La Passione di Cristo”, “Romeo + Giulietta”), Bobby Holland (“Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno”, “Game of Thrones – Il Trono di Spade”, “Assassin’s Creed”, “007 – Quantum of Solace”), Ferdinando Merolla (“Troya”, “Gangs of New York”, “Hannibal Lecter – Le Origini del Male”) e Roberto Paglialunga. Non perdete l’occasione per leggere le loro interessantissime interviste!

LUCA VANNELLA (PRODUTTORE)

davide-melini-e-luca-vannella
Luca Vannella con Davide Melini

1 -Cosa ti ha spinto a produrre il cortometraggio?

All’inizio è nato tutto per gioco e soprattutto per dare una grande opportunità al regista Davide Melini. Oltretutto volevo sperimentare una nuova esperienza in questo meraviglioso e misterioso mondo del cinema. Dal gioco però siamo passati molto presto al lavoro vero e proprio e piano piano abbiamo messo su una produzione professionale con un budget tale che potesse garantire la perfetta riuscita del corto, contando anche con nomi internazionali nel cast e della troupe.

2 – L’horror è un genere che non è visto di buon occhio dalla critica… In Italia poi c’è rimasto solo Dario Argento. Perché si fatica così tanto a produrre un film horror?

L’horror l’ho conosciuto da piccolo proprio con mio cugino, il regista del corto, perchè era ossessionato dal genere e mi faceva vedere sempre questi tipi di film. Poi nella mia carriera di parrucchiere cinematografico sono riuscito a lavorare ne “La Terza Madre” del grande maestro Dario Argento. E vederlo lavorare é stato fantastico. Sul perché non si realizzino più film dell’orrore in Italia, credo che la risposta sia il budget: il nostro cinema non può più competere con i film stranieri, in quanto, in un film dell’orrore al giorno d’oggi, se si vuol stare al passo, bisogna girare con tanti effetti visivi. E gli effetti visivi costano molto! E così si preferisce ad andare sul sicuro come le commedie o il dramma.

3 – Il film si è girato in Spagna. Perché questa scelta?

Stavo lavorando ad Almeria nella serie televisiva angloamericana “Penny Dreadful” e, visto che il regista abita a Malaga, ho pensato che sarebbe stata una buona occasione per rimanere un po’ di tempo in Spagna e per girare il cortometraggio e, cosi abbiamo scelto le location.

4 – Tu sei stato presente durante le riprese. Cosa ne pensi del lavoro realizzato? Soddisfatto dall’impegno del regista e della troupe?

L’impegno da parte di tutti è stato eccezionale, tutti hanno fatto un lavoro encomiabile, pur essendo, per alcuni, la loro prima esperienza. Abbiamo composto un bel mix di professionisti esperti e giovani desiderosi di lavorare nel cinema.

5 – E del cast?

Il cast è stato molto paziente e sono stati tutti veramente molto professionali. Penso che abbiano fatto un lavoro bellissimo.

6 – Dalle prime immagini che possiamo vedere nell’agghiacciante teaser, pare che LION sia un film molto violento e sanguinario…

Il film è violento come tanti horror ma è principalmente un film emotivo che tocca temi delicati come l’abusare dell’alchool e, soprattutto, la violenza sui minori… Sono temi molto attuali.

7 – Quali sono le tue aspettative riguardo al cortometraggio?

Spero che riusciremo a portarlo in più festival possibili e che la critica ne riconosca il lavoro fatto. E la speranza, ovviamente, é anche di alzare qualche premio…