Recensione a cura di Selene De Bonis
” Il piano di Maggie ” è un film statunitense del 2015 diretto Rebecca Miller che si cimenta in una commedia davvero brillante e sicuramente non poco influenzata dal grandissimo Woody Allen. Una commedia in cui regna protagonista l’ insicurezza , l’incertezza dei sentimenti e il sentirsi perennemente inadatti a qualunque situazione facendo sempre dei grandissimi pasticci nella vita.
Brillante neolaureata con una carriera da mediatrice tra laureati e mondo del lavoro (anche il lavoro rispecchia perfettamente l’incertezza e la velleità del suo quotidiano), Maggie è una ragazza goffa, impacciata ed incapace di gestire dei rapporti sentimentali. Maggie ha una sola certezza nella vita: vuole un figlio. Comincia così la sua avventura sentimentale roccambolesca. Maggie passa dal tentativo di concepire un figlio con un collaborativo venditore di cetriolini il quale, da buon amico di liceo, si offre per l’ inseminazione artificiale, ad una storia intellettuale,appassionata e turbolenta con uno scrittore già sposato con una professoressa e scrittrice ( interpretata dalla sempre bravissima Julianne Moore) ma anche padre di due figli, il quale, da parte sua, è molto più incerto di lei su come gestire la propria vita sentimentale e familiare.
Inizia un intreccio sentimentale che vede i vari protagonisti della vicenda unirsi e separarsi senza mai usare la logica e il buon senso, ma solo facendosi trasportare dalle emozioni temporanee e mai durature.
Con un budget ridotto il film è sicuramete tra i più riusciti nel genere indie in questi ultimi anni. La Miller riesce a gestire in modo esemplare tutti gli attori e sicuramente sono da sottolineare la performance della protagonista Greta Gerwig (attrice californiana, ma di adozione newyorkese oramai) nel ruolo di Maggie e della sempre impeccabile Julianne Moore che dimostra ancora una volta la sua ecletticità e il suo talento.