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Operazione Hummingbird – È tutto appeso a un filo

Per parlare di “Operazione Hummingbird – È tutto appeso a un filo” è necessario capire che cos’è l’high-frequency trading.

In tutto il film infatti non si parla che di scambi commerciali ad alta frequenza, ossia investimenti che possono durate alcune ore o addirittura poche frazioni di secondi. Lo scopo è quello di maturare esigui margini di guadagno, pochi centesimi che però moltiplicati per le migliaia di operazioni, possono fruttare vere e proprie fortune. Il trucco è essere veloci.

Ed è questo lo scopo di due cugini di New York, Vincent (Jesse Eisenberg) e Anton (Alexander Skarsgård). Il loro sogno a limite della legalità e degli sforzi economici, è quello di stendere un singolo cavo tra il Kansas e il New Jersey. Una linea dritta che passa sotto fattorie, immense distese, laghi, fiumi e soprattutto montagne come gli Appalachi.

Una sottile fibra ottica capace di fargli guadagnare milioni.

Ma questa impresa non sarà affatto facile, ostacolata dal loro ex capo Eva Torres (Salma Hayek), una trader ambiziosa e sexy, decisa nel voler tutelare i proprio interessi ad ogni costo.

Diretto dal canadese Kim Nguyen che aveva già ottenuto una nomination agli Oscar 2013 per il meraviglioso Rebelle, Operazione Hummingbird non è un film perfetto ma ha dalla sua il nitore di nobili intenzioni.

Nella parabola di questi due uomini d’affari, un po’ nerd, un po’ imprenditori, c’è solo una cosa che diventa più importante del vil denaro, ed è il tempo. Per quanto si possa giocare con la resistenza dei materiali e persino con “quei figli di puttana dei neutrini”, il tempo è tutto. Che siano pochi instanti o una vita intera.

Bellissimo il dialogo finale:

“-Sai a volte mi chiedo se mi restassero da vivere solo 16 millisecondi e non avessi ricordi del passato e non avessi nulla nella mia mente prima di quei 16 millisecondi e la sola cosa rimasta indelebile nel mio cervello fossero le immagini, gli odori e le sensazioni vissute in quei 16 millisecondi, secondo te che percezione avrei?

-Non lo so ma credo che la tua vita ti sembrerebbe lunga come quella di chi ha vissuto 100 anni.”

Regia attenta e sobria, sceneggiatura ambiziosa (forse troppo), attori in stato di grazia e ottimo tappeto sonoro dove spicca il nome di Devendra Banhart.