Home Rubriche Spazio Italia NYCTOPHOBIA di Francesco Longo

NYCTOPHOBIA di Francesco Longo

Un uomo rientra a casa, si fa una doccia e si rilassa guardando la tv, fino ad addormentarsi. Poco dopo sarà risvegliato da strani rumori provenienti dal guardaroba…

 

NYCTOPHOBIA è la chiusura della trilogia di cortometraggi pycho-horror cominciata con SKYZOPHRENIA e proseguita con CLAUSTROPHOBIA. Di CLAUSTROPHOBIA, il migliore della serie, trovate la nostra recensione qui. NYCTOPHOBIA affronta, ovvio dirlo visto il significato in inglese del titolo, la paura patologica per il buio. Il cortometraggio, a livello di trama, è strettamente collegato agli altri due della trilogia. Alcuni attori, come Michael Segal e Veronika Urban, fanno capolino anche in questo terzo episodio. E la loro presenza non lascia mai indifferenti. Nel cast anche il grande Roberto D’Antona. La migliore interpretazione è quella del protagonista, un ottimo Roberto Ramòn, che si è calato molto bene in una parte difficile, dalle molte sfaccettature.

La sceneggiatura ha diversi colpi di scena ma non brilla per originalità. C’è di tutto e di più dentro NYCTOPHOBIA: zombies, fantasmi, demoni…e chi ne ha più ne metta. L’abbondanza di mostri e di colpi di scena però non giova molto all’economia del racconto. Troppa carne al fuoco. Anche se, dopo vari accadimenti, il puzzle si ricompone perfettamente. La regia di Longo (che si ritaglia anche un fulmineo cameo) invece stupisce per l’insolità fluidità della macchina da presa negli interni della casa del protagonista. E non solo: il regista foggiano dimostra di aver la mano solida nel dirigere le sequenze più terrificanti, legate agli immancabili jump scares.

Abusata quanto volete ma girata benissimo la sequenza del mostro che appare con la luce spenta e scompare con la luce accesa. Montaggio e fotografia completano la buona riuscita nel comparto tecnico di NYCTOPHOBIA. Una menzione va fatta anche alla fattura dei titoli di testa. E raccomando di seguire il cortometraggio anche durante i titoli di coda: ci sarà più di una sorpresa. Inferiore al più profondo e complesso CLAUSTROPHOBIA, NYCTOPHOBIA risulta comunque un prodotto horror al 100% assolutamente godibile.

 

Voto: 6,5.