Il capitano Jefferson Kyle Kidd è un brav’uomo, un ex soldato, che ha visto tanta, troppa violenza.
Terminata la guerra Kidd ha deciso di spostarsi di paese in paese per leggere le “notizie dal mondo” ai braccianti e bifolchi redneck del sud. L’uomo s’imbatte per caso nella piccola Johanna Leonberger, una ragazzina di dieci anni rapita sei anni prima dalla tribù nativa dei Kiowa. Le priorità del capitano a questo punto cambiano e in un lungo e pericoloso viaggio deciderà di portare la piccola nel suo villaggio natio dove l’attende, quel che rimane della sua famiglia.
Nella lunga e variegata carriera di Tom Hanks mancava il genere per eccellenza del cinema americano, quello di frontiera. L’occasione arriva in un momento storico particolare, con gli States e il mondo intero, travolto da un’epidemia che ha cambiato il volto del cinema ma soprattutto ha costretto gli Americani a fare i conti con le proprie paure e responsabilità nel post Trump. Lo sceneggiatore Luke Davies (già autore di Lion e Beautiful Boy), parte dal romanzo del 2016 News of the World scritto da Paulette Jiles, per strutturare un western antifordiano, sociale e che ambisce a parlarci, sin dalla prima scena, dell’America di oggi.
Piuttosto un film di frontiera che attinge poco alla Golden Age e molto agli anni ’70 di Un uomo chiamato cavallo di Silverstein, Corvo rosso di Pollack o Buffalo Bill di Altman (curiosa anche la citazione di “Balla coi Lupi” nella scena dello zucchero).
Il regista Paul Greengrass e il premio Oscar Tom Hanks tornano a lavorare insieme a distanza di sette anni da Captain Phillips – Attacco in mare aperto. Il risultato è un film solido ed emozionante dove a brillare è, in primis, la giovanissima Helena Zengel, attrice tedesca la cui naturale emotività espressiva, rapisce lo spettatore, rendendo tutto credibile, anche qualche incertezza narrativa e qualche scolastica scelta della regia.
Nel complesso Notizie dal mondo è un on the road western senza cowboys, con pochi eroi e i nativi in fuga verso le riserve del nord. Una storia che tiene questa America sullo sfondo per raccontare un emozione semplice che al cinema ha sempre funzionato, da Il monello di Chaplin fino a Léon di Besson: