Sperando di fuggire con una immensa somma di denaro, un trio di ladri entra in casa di un uomo cieco, il quale si rivela non essere così tanto indifeso di come può sembrare.
Nel 1967 una cieca Audrey Hepburn, in una delle sue migliori interpretazioni, si trovava a fronteggiare da sola un gruppo di ladri in casa nello splendido “Gli occhi della notte“. Ora prendete questo film e aggiungete la violenza, la crudezza di “L’ultima casa a sinistra” e avrete questo bellissimo “Man in the Dark“, che in originale ha un titolo molto più d’effetto, “Don’t Breathe” (non respirare).
L’uruguaiano Fede Alvarez torna dietro la macchina da presa dopo averci incantato con il capolavoro “La Casa” ed era difficile mantenere alto il livello, soprattutto con una storia che all’apparenza non sembra niente di nuovo dal trailer, ma lui ci riesce alla grande confezionando uno dei migliori thriller/horror degli ultimi anni.
“Man in the dark” fa immergere in un incubo ad altissima tensione costante quasi insostenibile. Non solo per gli sventurati protagonisti, ma anche per noi che guardiamo. La storia viene raccontata in modo pragmatico, non si perde in chiacchiere inutili, segue spesso le regole del genere, ma sfida e sconfigge i cliché risultando quasi sempre imprevedibile negli sviluppi, virando nel disgusto e nella crudezza tipica del regista. L’unico neo può essere la storyline della protagonista con l’ennesima mamma snaturata alle spalle e vita da cui vuole fuggire. Visto e rivisto più volte.
Alvarez si conferma un grande talento! La sua regia è eccellente, sicura e per niente ‘tradizionale’. Fantastico il piano sequenza che si diverte a mandare anche qualche indizio! Bravissimo il cast, dove ritroviamo l’ottima Jane Levy, vista come protagonista anche di “La Casa“. Perfetto Stephen Lang, ormai a suo agio nei ruoli da cattivone.
Non perdetevi assolutamente “Man in the Dark“, una conferma sull’immenso talento di Alvarez, ma soprattutto un thriller/horror che non si dimentica.